Inter-Milan è anche la sfida tra Simone Inzaghi e Stefano Pioli. I due tecnici si sono affrontati ben 20 volte e l’allenatore di Piacenza ha ottenuto 11 vittorie, mentre quello di Parma solamente 5 (completano 4 pareggi). La Gazzetta dello Sport odierna li dipinge come dei maghi pronti a mostrare i loro trucchi.
Da una parte il lavoro di Thuram, spremuto anche in fase difensiva e di riconquista del pallone, pronto a sradicare palloni da centrocampisti come Krunic e… Calabria. Dall’altra proprio il capitano rossonero, sempre più regista aggregato nella nuova posizione dinamica ritagliata da Pioli.
Sempre a centrocampo sono Mkhitaryan e Loftus-Cheek i due uomini imprevedibili che possono portare resistenza, idee e inserimenti. L’inglese rappresenta ciò che il Milan non aveva nei derby della scorsa stagione, muscoli e potenza. L’armeno è il fantasista dalle giocate illeggibili. Creatività contro muscoli: i mondi opposti un’annata dopo.
Infine i due cervelli, Calhanoglu e Reijnders, il turco pensante e l’olandese volante. Uno regista oramai collaudato, l’altro mezzala offensiva, ma anche con compiti di impostazione. Due maratoneti (oltre 12 km l’ex AZ, 12 km l’ex rossonero) che riescono ad abbinare quantità a qualità. La riconquista contro la gestione e l’inventiva: duello totale.
