Nelle ultime 22 giornate di campionato a cavallo tra la scorsa e l’attuale stagione, Ibrahimovic ha partecipato attivamente a 23 segnature, considerando 17 reti realizzate e 6 assist serviti ai compagni. Numeri che sono tutt’altro che ordinari e che inevitabilmente ora pongono il Diavolo sotto la lente dei media.
Zlatan ha sottolineato che la pressione e le eventuali critiche nei momenti più complicati, se le prenderà lui. Non è mai venuto meno alle sue responsabilità ed è anche possibile che nelle difficoltà si esalti e migliori addirittura il suo rendimento. Resta difficile da comprendere quale sarà il suo ruolo in un’ipotetica prossima annata.
In quella precedente e questa la sua presenza è centrale. Lo dicono le statistiche e glielo riconoscono compagni e società. Il rischio è ovviamente restarne dipendenti. È pur vero che la sua assenza causa Covid ha dato alla squadra la possibilità di sbrigarsela da sola, ma resta il dubbio che senza la sua figura si perdano certezze.
Ibra ha 39 anni, la prossima realisticamente sarà l’ultima da calciatore. Sarebbe auspicabile raggiungere il quarto posto quest’anno ed avere uno Z a 40 anni pronto a giocare qualche minuto in meno con un erede solido già pronto a subentrare. Il dono dell’innalzamento tecnico e di autostima che ci sta facendo ora Ibrahimovic, merita di essere interiorizzato e cristallizzato dal club. Il vice Ibra sarebbe bello fosse plasmato dallo svedese in persona.