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Due anni di Pioli da coronare col rinnovo

Torniamo a 2 anni fa: Ottobre 2019, il Milan di Marco Giampaolo fatica in tutto, il tecnico ex Samp avrebbe dovuto dare linfa in più, bel gioco e risultati. Succede tutto l’opposto, con i rossoneri che non decollano, praticano un calcio difficile da capire, ma la cosa peggiore sono i risultati, dopo 7 giornate il Milan si trova nella parte destra del tabellone. Una cosa mai vista prima, tant’è che dopo la sfida vinta per il rotto della cuffia col Genoa, Giampaolo viene esonerato.

I giorni successivi vedono la dirigenza nel fatidico lavoro di trovare un sostituto, un allenatore bravo, che non chieda chissà quale ingaggio, così la scelta ricade su Spalletti. Il tecnico, ora al Napoli, accetta ma è ancora sotto contratto con l’Inter, dove prende ben 5 milioni, ma per i rossoneri non sarebbe un problema perché lo considerano idoneo, ma i cugini non la pensano allo stesso modo. La Milano nerazzurra non intende risolvere il contratto del tecnico toscano, soprattutto se va a rinforzare una diretta rivale e stracittadina.

Allora la dirigenza prosegue alla ricerca del nuovo mister, fino ad arrivare a Pioli. L’emiliano però, non è quello che la tifoseria si aspettava, preferendo nettamente Spalletti, che nella sua carriera ha fatto qualcosa in più. Quasi non arriva l’ufficialità, che dovunque spopola l’hashtag “#pioliout”, senza neanche la conferenza di presentazione. Ma come detto dallo stesso mister proprio in presentazione: “Non sono su nessun social e non mi interessa. La gente può dire benissimo quello che pensa, ma penso solo a fare il mio lavoro e cercare di riportare questa squadra ben più in alto”. Che dire, lavoro fatto e molto bene.

Il primo match del tecnico parmigiano è in casa contro il Lecce. Non finisce bene, infatti i rossoneri pareggiano 2-2, subendo il gol del pari negli ultimi minuti, non un grande esordio per Pioli. Però una cosa inizia a notarsi, la squadra gioca, pratica un calcio offensivo, cosa che prima non si vedeva. Il Milan non trova risultati, subisce tanto in termini di risultati, come il 5-0 a Bergamo, la sconfitta al Meazza contro il Genoa. Molto male. Nel mercato invernale, la società decide di investire e arrivano Kjaer, Saelemaekers e torna Ibrahimovic.

Pochi innesti, soprattutto quello dello svedese, ma che cambiano in modo esponenziale la squadra. Dopo il lockdown a metà 2020 è un’altra storia, Pioli ha dato una chiara impronta, la squadra gioca molto bene, belle azioni condite da grandi gol e tifosi molto contenti. Manca solo una cosa però: ora che la squadra gira e i risultati arrivano, i rossoneri hanno l’obiettivo di riqualificarsi in Champions League, dopo un’assenza di 7 anni, troppi.

Nel campionato 2020/21, il tecnico rossonero non ha convinto tutti, per molti è ancora un traghettatore che prima o poi andrà via, non ha esperienza ad alti livelli, insomma, non è un grande allenatore per una big. Ma lui continua a lavorare in silenzio, risponde anche alle domande più “piccanti” a volte scherzando, a volte con grande umiltà, cosa che lo contraddistingue. Dopo una stagione con metà squadra infortunata, col Covid, il Milan non è sceso dalle prime 2 posizioni, tant’è che ad un certo punto per alcuni può giocarsi lo scudetto. Alla fine del campionato i rossoneri tornano nell’Europa che conta, convincendo anche i più scettici, con il gioco e che gioco, grandi giocatori, ma soprattutto un allenatore che ha parlato sempre poco e lavorato molto, adesso i risultati si vedono e sono sotto gli occhi di tutti.

La stagione in corso 21/22, vede 7 giornate essere già passate, con 6 vittorie e 1 pareggio, una squadra che ha piena consapevolezza di se stessa, che gioca forse il più bel calcio d’Italia, con diversi potenziali e top player, una qualificazione in Champions League ancora da determinare e un tecnico che adesso, finalmente, viene considerato grande.

Per condire nella maniera migliore questo momento, la dirigenza sta preparando il rinnovo del mister, soddisfatta del suo lavoro fatto e sperando di rimanere altri 2 anni insieme. Da evidenziare anche un ritocco dell’ingaggio, ma stavolta, è tutto più che meritato.

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Milan: Stefano Pioli – Milanpress, robe dell’altro diavolo

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