Dopo una fase balbuziente piuttosto lunga, dove il Diavolo si è arenato giocando partite sotto ritmo, con poche idee e poca cattiveria agonistica, ad esempio contro Sampdoria e Genoa, la musica è cambiata nelle ultime cinque gare e i risultati, pur non sempre positivi, sono comunque la conseguenza degli accorgimenti tattici apportati.
L’autogol di Scamacca diede tre punti ai rossoneri ma al contempo fece capire che con quell’andazzo non si sarebbe andati lontano. Il Milan non è una squadra che può permettersi di giochicchiare e provare a sfangarla col colpo di classe del singolo. È un gruppo che deve mettersi nelle condizioni di spingere per poter rendere.
Col Sassuolo, seppur perdendo, Pioli aveva messo in scacco De Zerbi con qualche piccolo accorgimento. Dalot sostanzialmente a uomo su Berardi e sopratutto nella prima frazione Kessie tra i due centrali di difesa a costruire dal basso con un’impostazione a tre dietro con gli esterni bassi già alti. La variante Raspadori e un po’ di fiato corto ha consegnato il match agli emiliani.
L’ultima novità in termini di tempo è stato Diaz. Già contro la Fiorentina a Firenze la partita l’aveva girata lo spagnolo e quando ha avuto opportunità dal primo minuto ha semplicemente confermato quanto sia importante aver un giocatore di qualità in grado di saltare l’uomo in ogni zona del campo, soprattutto in un contesto bloccato come è la serie A.
C’è voluto coraggio, idee e capacità per invertire quel trend dove c’eravamo cacciato, quel piattume tattico che ci stava intrappolando. Ora serve l’ultimo abbrivio di entusiasmo per raccogliere quanto seminato. Dopo sarà il tempo di capire se il prossimo corso, qualsiasi esso sia, dovrà aver ancora Pioli a capo dello staff tecnico.