SI AUSPICA CHE LA PROROGA CHIESTA DAL MILAN SERVA A FAR RAGIONARE SULL’IPOTESI DI RISTRUTTURAZIONE DI SAN SIRO. SULLA MAURA TOTALE E ASSOLUTA CONTRARIETA’ AL PROGETTO DI COSTRUIRCI UNO STADIO
Non può che sorprendere la notizia che il Milan abbia chiesto al Comune di Milano 3 mesi di tempo ulteriori per far conoscere le informazioni relative alla proprietà e ai dirigenti del club. Fin dal 2019 si è assistito ad una continua richiesta, da parte di Milan e Inter, di velocizzare l’iter di approvazione del progetto su San Siro, come se abbattere uno dei simboli di Milano, realizzare un nuovo impianto a fianco e procedere con la costruzione di un centro commerciale e vari grattacieli fosse come richiedere una semplice licenza edilizia… In realtà i passi previsti dalla legge, a partire dal dibattito pubblico e quelli più strettamente politici spettanti a Giunta e Consiglio comunale sono stati fatti in tempi più che accettabili, anche a fronte della (ovvia) contrapposizione dialettica tra favorevoli e contrari.
Del resto, il Consiglio comunale non è un CDA societario ma un organo democraticamente eletto, con un proprio regolamento ed uno statuto che lo disciplinano e che ne dettano anche i tempi. Non ci si può allora che augurare che tale pausa serva per riflettere su quella che resta la soluzione migliore: procedere con un restyling/riammodernamento dello stadio, come fatto da club importantissimi quali Real Madrid, Liverpool e Olimpique Marsiglia.
Se il rinvio fosse legato all’idea di costruire lo stadio sul terreno della Maura, si scontrerà con la totale contrarietà di migliaia di cittadini – che già hanno pacificamente dimostrato contro tale progetto – e dei tanti esponenti politici, tra cui gli scriventi, che in varie modalità e occasioni si sono detti contrari a costruire in un’area verde vincolata del Parco Sud e irrinunciabile polmone verde rimasto a Milano.
Lo dichiarano Alessandro Giungi e Simonetta D’Amico, componenti del Consiglio comunale di Milano.