Un dominio territoriale come non lo si vedeva da tempo. Una partita sbloccata subito e controllata per tutti i 90′ contro una squadra che spesso – per non dire sempre – ti ha messo in difficoltà e ti ha battuto. In virtù di tutto questo si può fare un azzardo e dire che Milan-Atalanta sia stata la miglior partita stagionale dei rossoneri senza nessuna particolare esagerazione.
L’unica cosa negativa è il risultato. Che poi alla fine è quello che conta. Dopo un preambolo del genere ci si aspetterebbe un netto 3-0 per giustificare il dominio che effettivamente a San Siro c’è stato, ma purtroppo non è così. L’1-1 finale sa di beffa, come un sonoro schiaffo in faccia o una secchiata d’acqua gelida. Come quella che più o meno al minuto 40 ghiaccia uno già freddo San Siro.
Sì, perché il pareggio dell’Atalanta arriva su un’azione che era tutto tranne che pericolosa. Un calcio d’angolo che vede protagonisti in area Giroud e Holm con l’atalantino che cade a terra e l’arbitro – dopo un breve, brevissimo, consulto al VAR – concede il rigore. L’ennesimo rigore contro della stagione (quattro nelle ultime tre partite).
E se Gasperini il credito lo aveva con il Milan, il Milan lo aveva con la fortuna. Le ultime partite, non giocate benissimo, avevano comunque portato il bottino pieno (vedi Udinese e Frosinone) ed anche una qualificazione al turno successivo in Europa League dopo aver subito per quasi tutti i 90′ la furia del Rennes che una settimana prima era stato domato agevolmente.
Perché il Milan è così, prendere o lasciare.
E alcune volte che capita che giocando male arrivano i tre punti. Di sofferenza, di rabbia, anche fortuitamente e nei minuti finali. Altre volte invece nonostante una partita giocata (quasi) perfettamente, la vittoria non arriva. Ma ci si può – forse – accontentare della prestazione.
Tante volte abbiamo chiesto un Milan diverso, che potesse rispondere sul campo e riprendersi da brutte battute d’arresto. Poi avremmo guardato il risultato finale. Ecco, domenica sera questo Milan lo abbiamo avuto. E il merito è doppio visto l’avversario che si aveva di fronte. Quella temibile Atalanta che, come qualche settimana fa il Rennes, è stata domata dai leoni di Pioli. Che questa volta tra le solite critiche di formazione ha avuto ragione, considerando un Adli in grande spolvero ed un Thiaw che è stato attento e con poche, pochissime sbavature.
Anche le sbavature del Milan sono state poche, pochissime. Ma non è bastato. La risposta sul campo però, netta, si è sentita. Questa basterà per le prossime?
