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Se Cassano critica Leao, allora la Salernitana può vincere lo Scudetto (con rispetto parlando, s’intende…)

Nel panorama calcistico, dove le prestazioni vengono scrutate con lente d’ingrandimento e ogni passo falso può diventare un titolo, Antonio Cassano critica Leao. E questo fa effetto. Non diciamo che fa ridere (anche se vorremmo…), ma fa effetto, ecco. Le critiche non tardano mai ad arrivare e questo fa parte del gioco, ci mancherebbe. Quante volte abbiamo criticato anche noi Leao per le sue prestazioni da zombie in campo (purtroppo è vero, amici rossoneri), da giocatore del vorrei ma non posso, da atleta sublime al quale sembra sempre che manchi quel famoso centesimo per fare l’euro. Tuttavia, quando le critiche provengono da figure carismatiche e spesso divisive come Antonio Cassano, il dibattito si infiamma rapidamente. Recentemente, Cassano ha mosso critiche a Rafael Leão, l’ala del Milan che ha dimostrato, con le sue prestazioni, di essere un giocatore di talento e di spessore.

Cassano critica Leao: ha ragione? Per noi (chiaramente) no

Rafael Leão, con la sua velocità, tecnica e capacità di fare la differenza nei momenti cruciali, ha più volte dimostrato di meritare la maglia che indossa. Le critiche, seppur parte integrante del mondo sportivo, devono essere costruttive e basate su una valutazione oggettiva delle prestazioni. Eppure, quando il giudizio sembra più un’affermazione provocatoria che un’analisi ponderata, è doveroso chiedersi quali siano le reali intenzioni dietro tali dichiarazioni: “Ricreduto su Leao? Assolutamente no. – le sue parole – Se io vado a vedere, come esterno l’anno scorso Rashford fa 26 gol e un campionato meraviglioso, facendo le due fasi, idem Kvara. Foden ha un anno in meno, ha già fatto 21 gol e 10 assist quest’anno. Parliamo di cosa? In Italia siccome il campionato non è buono è così. Lui pensa di essere un fenomeno e c’è gente che gli va dietro: è un buon giocatore con una grande forza fisica”.

Il paragone (che non regge) con Kakà, Rui Costa, Vinicius e… Lobotka

Prosegue il signor Antonio Cassano da Bari: “Gente come Kakà, Rui Costa, Vinicius oggi, quanto dovrebbero prendere allora? Un giocatore normale con forza fisica, ha fatto 8 gol, in 5 mesi e mezzo non ha segnato, in un campionato farlocco come quello Italiano. Vale cosa? Quando giocavo io, lui non giocava neanche per il sesto o settimo posto, in Italia si è bravi a fare questo. Fuoriclasse? Assolutamente no. Guardate Lautaro che corre, lotta, si sacrifica, lui sì che è leader. Guardate Lobotka, è da Barcellona o Bayern Monaco, nessuno ne parla. C’è gente che ha una stampa molto buona”. Leao su X ha risposto con sette emoji del pagliaccio a un video dell’intervento di Cassano proprio su di lui…

La talentuosa carriera di Antonio Cassano

Antonio Cassano, noto per la sua carriera talentuosa ma altrettanto per le sue uscite controverse, sembra talvolta più incline a cercare la ribalta mediatica che non a fornire un contributo costruttivo al dibattito calcistico. Il suo attacco a Leão sembra ignorare i momenti di brillantezza che il giovane portoghese ha regalato ai tifosi rossoneri e agli amanti del calcio in generale.

La critica, quando informata e rispettosa, può essere uno strumento di crescita e miglioramento. Ma quando sfocia in attacchi personali o in giudizi affrettati, perde di valore e diventa semplicemente rumore di fondo. In un’era dove ogni giocata viene analizzata, ogni errore viene ingigantito e ogni successo viene messo in discussione, è essenziale ricordare il valore del rispetto e dell’oggettività.

Leao non è esente da critiche, però…

Leão, come ogni giocatore, non è esente da critiche, ma è altrettanto vero che merita di essere valutato per quello che mostra sul campo, con le sue corse, i suoi dribbling e i suoi gol, piuttosto che per le opinioni polarizzanti di chi, forse, cerca più visibilità che verità. Ah, dimenticavamo: Cassano, 41 anni, in carriera ha vinto due  Supercoppa italiana (Roma 2001 e Milan 2011), un campionato spagnolo (Real Madrid: 2006-2007) e un campionato italiano (Milan 2010-2011); Leao, 25 anni ancora non compiuti, ha già in bacheca una Coppa di Lega portoghese (Sporting Lisbona 2017-2018), un campionato italiano (Milan e 2021-2022) e un Campionato d’Europa Under-17: giudicate voi.

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