Ci risiamo. Il nome di Francesco Camarda è tornato d’attualità nelle ultime ore e ancora una volta la questione è relativa alle difficoltà, almeno secondo quanto riportato da alcuni media e giornalisti vicini a Casa Milan, che la società starebbe riscontrando nel portare a termine il rinnovo del contratto del giovane prodigio rossonero, o meglio per fargli firmare il suo primo accordo da professionista. Ne avevamo già parlato qualche giorno fa e pensavamo che le voci si fossero silenziate o quanto meno attenuate, ma eccoci qui di nuovo, punto e a capo, a parlare di due fazioni contrapposte che parlano e strumentalizzano il futuro di un ragazzino che coltiva ancora il sogno di segnare il suo primo gol a San Siro e di giocare magari da titolare nelle notti di Champions League. Da una parte, quindi, le veline giornalistiche che vogliono il Milan in difficoltà nel far firmare il contratto a Camarda, dall’altra le fonti vicine all’ambiente rossonero che continuano a professare massima calma e a mantenersi sulla propria posizione: Camarda firmerà a luglio e il club attende quella data per sottoporgli un triennale, con un accordo che andrebbe fino al 30 giugno 2027, che poi sarebbe la massima durata possibile per legge di un accordo per un ragazzo della sua età.

Camarda, un futuro radioso ed i progetti del Milan

Francesco Camarda è abituato ad avere tutte le luci dei riflettori addosso. Già da bambino era riuscito a portare tutte le attenzioni su di sé grazie alle caterve di reti realizzate. Cosa che non è cambiata da quando è arrivato al Milan e ha continuato a fare quello per cui sembra avere una dote naturale: mettere la palla in rete. Nella formazione Allievi prima ed ora in quella Primavera, Camarda continua a segnare a ripetizione, a farlo con e contro ragazzi molto più grandi di lui e con reti da cineteca. A novembre ha coronato il suo primo sogno quando, intorno all’83’ di Milan-Fiorentina, ha esordito in Serie A e a San Siro, diventando anche il più giovane di sempre (15 anni, 8 mesi e 15 giorni) a farlo nella massima serie italiana. Il 10 marzo ha compiuto sedici anni, ma ormai non passa settimana in cui non si parli di Francesco Camarda del suo valore di dieci milioni di euro, altro record italiano per quell’età, e delle presunte difficoltà del Milan di trovare un accordo con lui, la sua famiglia ed il suo entourage, guidato dall’agente Beppe Riso. Purtroppo, e qui dobbiamo ripeterci, in questo modo si fa soltanto il male di un ragazzo che dovrebbe continuare, retorica spicciola a parte, a divertirsi, pensare e sognare in grande, ma con i piedi per terra e senza voli pindarici che possono arrivare anche da media, social e dal vedere un giorno sì e l’altro pure il tuo nome sui notiziari, le pagine e i blog che si occupano di calcio.

Camarda, c’è davvero il rischio di una Donnarumma bis?

Il Milan, del resto, ha un progetto chiaro per Camarda e tutti i giovani della Primavera che stanno emergendo negli ultimi tempi. Il rinnovo di Sia, compagno di reparto di Francesco nella Primavera di Abate, per esempio, è notizia di poche ore fa, mentre la voglia di costruire la squadra B da far giocare nel campionato di Serie C nella prossima stagione, è un segnale chiaro di quanto la società rossonera voglia investire sui propri giovani per farli crescere nel modo giusto e non bruciarli, gettandoli subito nella mischia di una foresta tempestosa chiamata Serie A. Il Milan non deve indugiare oltre, certo, dovrà far passare questa stagione, far firmare il ragazzo e poi fargli fare la spola tra l’eventuale Next Gen. e la prima squadra, ma le continue voci e le speculazioni su un ragazzo di sedici anni rischiano soltanto di essere controproducenti, soprattutto in un contesto di impetuosa carestia per quel che riguarda gli attaccanti spendibili per la nostra Nazionale. Il tutto, poi, per chi ha memoria tra i tifosi rossoneri, non può che non far venire in mente la questione Donnarumma che esordì a sedici anni e che da quel momento non ha mai smesso di stare al centro delle polemiche e dei rotocalchi sportivi a causa di procuratori squali, dirigenti incapaci e rinnovi sempre da prima pagina. Il rischio di un Gigio bis c’è ed esiste a tutti i livelli ma, per il bene di tutti – ragazzo, Nazionale italiana, immagine del nostro calcio e Milan – il prosieguo e l’epilogo dell’affaire Camarda può e deve essere diverso.