Era solo l’ultima settimana di giugno quando abbiamo analizzato il trend negativo contro le big 5; 6 match, 0 punti, 17 gol subiti e 4 gol fatti. A distanza di dieci giorni è altrettanto corretto evidenziare quanto bene il Diavolo abbia fatto nel girone di ritorno contro le romane, portando a casa due vittorie, con cinque realizzate e porta inviolata. E questi sono solo i numeri, perché nelle prestazioni contro Roma e Lazio c’è ancora di più.
Capacità di stare in campo con ordine, condizione atletica e consapevolezza dei propri mezzi. Tutto ciò, nonostante assenze più o meno importanti, e naturalmente con tanti cambi, vista la particolare situazione climatica. Al di là della retorica dell’allenatore normalizzatore, Pioli oggettivamente ha fatto molto di più. Ha creato un sistema di gioco credibile, che consente alla squadra di occupare gli spazi in modo funzionale, correndo bene e con le linee ordinate. Non è dunque un caso che i risultati siano arrivati indipendentemente dagli interpreti.
Al momento ci sono giocatori con doti di leadership, come Kjaer e Ibra. Giocatori in palla come Kessie e Calha e giocatori che inopinabilmente stanno facendo partite ordinate e di corsa come Conti e Saelemaekers. E’ una chimica che sta portando il Milan a credere nella qualificazione alla prossima Europa League e che consente al tifoso di aver qualche aspettativa di far punti anche se il calendario pone davanti Juventus e Napoli.
Un’inaspettata ventata di “normalità” per chi ha vissuto la grandeur di Berlusconiana memoria. Sensazioni sopite, ma pur sempre piacevoli, con la coscienza di chi sa che tutte queste good vibes vivono su un equilibrio tecnico delicato e precario.