È iniziato il mese più caldo per la stagione, ovviamente non dal punto di vista climatico. Il battesimo era al Maradona in campionato, pertanto complesso per avversario, classifica e futuri scontri coi partenopei. Tirava una certa aria di scetticismo, con tanto di lente d’ingrandimento su ogni decisione tattica di Pioli.
Da mesi ormai c’è una certa parte del tifo, soprattutto social, che vive male certe dinamiche, specialmente con alcuni interpreti ed uno di questi è di sicuro Brahim. Epiteti che evitiamo di ricordare, che tendono ad apostrofare negativamente il 10 rossonero.
L’uomo in più
Ebbene la prestazione di Diaz ieri, determinata e determinante, che lo pone certamente tra i migliori nonostante abbia giocato solo 55 minuti, va ad affiancare altre partite importanti della spagnolo, in campionato contro la Juventus e Atalanta, ed in Champions League nella doppia sfida col Tottenham. Indizi che ormai fanno una prova e che al netto di alcuni gol sbagliati o ultimi passaggi imprecisi, fanno capire che in questa tipologia di partite, sa trasformarsi in uomo in più.
Parte da destra ma te lo ritrovi ovunque. Aggressivo in fase di pressione alta e attento nelle coperture profonde. La tecnica non si discute e se palla al piede il campo è aperto o lo apre lui come nel caso dello 0-1, allora è da applausi. Nel suo terzo anno al Milan ha il miglior score fin qui in serie A: 5 gol e 3 assist in 24 gare, quasi mai giocate per intero. È comunque il destino dei giocatori giovani che arrivano e che devono formarsi. Può apparire banale, ma per trovar la propria dimensione serve tempo, dettaglio che nel mondo del calcio molti ignorano. E magari godiamoci di più i calciatori di talento, perché la qualità resta merce rara.
