Non sarà un esordio di campionato come gli altri, non sarà un Bologna-Milan come gli altri per i colori rossoneri. La rivoluzione estiva partita dalla dirigenza e arrivata fino alla rosa ha portato aria fresca all’ambiente. Dodici cessioni (a titolo definitivo e in prestito), quattro prestiti non confermati, due addii a zero e quattro giocatori ancora in uscita: se non è rivoluzione questa, difficile dare un’altra definizione.
Al contempo sono arrivati a Milano ben 8 giocatori nuovi, tre dei quali partiranno dal 1′ contro i rossoblù al Dall’Ara, tutti e tre al debutto nel campionato italiano: si tratta di Ruben Loftus-Cheek, Tijjani Reijnders e Christian Pulisic. Ma le novità non sono finite qui: posizioni in campo differenti ed un vertice basso adattato come Rade Krunic. Le prime volte, insomma, sono parecchie.
L’inglese si è detto entusiasta, così come gli altri nuovi acquisti, della sua scelta di trasferirsi in Italia. Nel precampionato è stato impiegato come mezzala offensiva ed è stato colui che ha giocato più minuti (poco più di 440 totali). Pressione forte in fase di riconquista e qualità in transizione fanno di lui un giocatore speciale per Stefano Pioli che ricercava proprio un profilo di questo tipo, a cui è abbinata anche una fisicità imponente, utile sia nei contrasti che nelle palle inattive. Dopo stagioni complicate al Chelsea, sia per problemi fisici che per le tante posizioni ricoperte sul terreno di gioco, il nuovo numero 8 rossonero si appresta a muoversi nella zona a lui più congeniale: sembra lui, al momento, l’acquisto più pronto per l’impatto al nuovo campionato.
L’olandese ha ben impressionato per l’eleganza e la qualità di gioco e di pensiero espressa nelle amichevoli estive, ma la sensazione è quella che debba ancora trovare i posizionamenti giusti e le misure giuste nella fase offensiva e difensiva. I lampi si sono visti, ma a differenza del collega potrebbe essere richiesto più tempo per vedere risultati importanti.
L’americano, invece, ha bisogno di trovare il comfort giusto sulla fascia destra e contro il Monza si sono visti i primi segnali confortanti sotto questo punto di vista. Per il momento sarà lui il titolare su questa fascia, ma non appena entrerà in condizione fisica ottimale Samuel Chukwueze sarà difficile non farsi rubare il posto. Il cambio di passo e la tecnica ci sono, da rivedere le scelte finali, gli inserimenti e i movimenti senza palla. Il Bologna rappresenta un test già importante per capire a che punto sia nell’inserimento nei nuovi schemi.
Infine il bosniaco, per la prima volta impiegato da vertice basso di un centrocampo a tre. Lui che nasce mezzala e si vede con le caratteristiche di De Bruyne, ora si sta cercando di adattare in un ruolo che Pioli ha pensato per lui vista l’assenza di Ismael Bennacer. I rumors dalla Turchia non mancano, ma è impensabile mettere in dubbio la sua professionalità. E chissà che durante la gara non si scambi con Reijnders. Sicuramente c’è curiosità per vederlo all’opera.
L’impostazione del Milan in questo precampionato è stata chiara: provare più volte possibili quella che sarà la formazione tipo almeno all’inizio di questa stagione. Juventus, Barcellona, Monza, Etoile Sportive du Sahel: in tutte queste gare, l’unico giocatore cambiato negli 11 iniziali è stato il terzino destro per via dell’infortunio di Calabria. I test ci sono stati, ora si fa sul serio: saranno bastati per trovare l’alchimia giusta? Tra due giorni la prova del nove.