A cinque mesi dal suo allontanamento, l’ex Chief Football Officer rossonero Zvonimir Boban, durante l’intervista rilasciata ai microfoni dell’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, è tornato a parlare di Milan: “Rifarei tutto quello che ho fatto. Non potevo rischiare di vedere nello specchio uno sconosciuto con la mia faccia. Personalmente, sono felice che tante decisioni discusse e non capite si siano rivelate di alto livello. Ora tutti vedono che le nostre scelte, tra mille complessità, non sono state fatte inutilmente e che la base per un vero Milan c’è”.
Su Maldini e Pioli: “Se Maldini avrà un ruolo centrale nel prossimo Milan? Lo meriterebbe per mille motivi, ma soprattutto per la competenza dimostrata. Ci siamo divertiti per troppo poco tempo, ma questa è la vita. Pioli è un’ottima persona e un ottimo allenatore, ci siamo sentiti dopo la firma del rinnovo. Ovviamente, sono soddisfatto, ha fatto un lavoro di assoluto livello. Alla fine, Pioli era la nostra scelta nel momento di grande difficoltà ed è bello vedere tanti grandi progressi da parte sua e della squadra”.
Su Ibrahimovic: “Dopo il mercato estivo, l’anno scorso, ho dichiarato che ci servivano due giocatori di esperienza. Con Ibrahimovic e Kjaer, in più con la straordinaria esplosione di Rebic, che è un vicecampione del mondo e un giocatore d’esperienza, la squadra è cresciuta e ha acquisito sicurezza. Di conseguenza, quasi tutti i giocatori sono migliorati. Comunque, per quanto riguarda Ibra, avevo chiesto a febbraio di rinnovare il suo contratto perché avevamo con lui un gentlemen agreement. Se non fosse stato sufficientemente in forma, avrebbe smesso da solo. Ero sicuro che non ci sarebbero stati problemi con lui. Tuttavia, in quel momento, non fu possibile rinnovare. Ibrahimovic è un genio, una forza della natura, e fa ancora la differenza. È fondamentale che rimanga ancora almeno per un anno. La sua importanza è evidente e ha molteplici aspetti. Con lui è cambiato tutto nella squadra, a cominciare dalla crescita dei giovani. In merito, un esempio è Leao, che è un talento straordinario, ma aveva bisogno di una guida e ha avuto la migliore possibile. Per tutto questo, dobbiamo sempre ringraziare e rispettare Zlatan”.