È finalmente tornato in campo con il Milan, Ismael Bennacer, dopo ben 206 giorni lontano dal campo, a causa dell’infortunio al ginocchio rimediato contro l’Inter nella semifinale di Champions League. Non è facile ritornare a giocare dopo così tanto tempo, ma la voglia e la determinazione l’hanno aiutato.
L’algerino ha deciso di raccontarsi, il giorno del suo 26esimo compleanno, in un intervista a SportBible. Queste le sue parole:
Sull’infortunio:
“Trascorro la stragrande maggioranza del mio tempo a pensare o a giocare a calcio, e questa è stata la prima volta che sono stato fuori per infortunio così a lungo. Infortunarsi per così tanto tempo, per giunta in una delle partite più importanti della mia vita, a dirla tutta è frustrante. Specialmente negli ultimi tempi, è stato difficile vedere i miei compagni faticare così. Volevo essere li, in campo ad aiutare i ragazzi, e invece no. Ma è normale, sono i rischi del mestiere“.
Sull’esperienza all’Arsenal:
“Sono andato all’Arsenal per crescere e migliorare tecnicamente. Però sono uno che vuole e ha bisogno di giocare, anche se avevo solo 19 anni, anche se ero all’Arsenal, il mio obbiettivo non era entrare a far parte almeno delle riserve, il mio obbiettivo era giocare titolare. Non ne ho avuto la possibilità, ma è stata un esperienza positiva. Sicuramente l’Arsenal è uno dei club che mi staranno sempre a cuore. Arsenal e Milan sono molto simili in termini di organizzazione e sono entrambi come una famiglia“.
Sulle difficoltà:
“Lottare è sempre stato parte della mia vita. Sono sempre stato sottovalutato, ma questo è il mondo del calcio. Quando sono arrivato ad Empoli, i tifosi non mi conoscevano, ma questo mi ha aiutato a far vedere loro chi ero. Sapevo che al mio arrivo le critiche non mi avrebbero causato alcun problema, ma al contrario mi avrebbero spinto a dare il meglio di me, in ogni allenamento e in ogni partita“.
Sulla Premier League:
“La Premier League è un grandissimo campionato e chiunque vorrebbe giocarci, ma anche il Milan è un grandissimo club e ora mi godo solo il momento. Mi piace mettermi sempre degli obbiettivi da raggiungere per il futuro, ma ci sono ancora tantissimi trofei da vincere con il Milan“.