Josè Altafini, giocatore del Milan dal 1958 al 1962, ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport in merito a Zlatan Ibrahimovic, ma non solo: “Ha 39 anni ma gioca da ventenne, nel fisico e nella testa. Ha fatto la sua stessa fortuna e quella di tutta la squadra: un gruppo così giovane aveva bisogno di un leader. Da questo punto di vista Zlatan è esattamente come Pelé o Maradona: gli altri compagni sanno che possono dargli la palla e al resto pensa lui. Non è solo una questione tecnica: se le responsabilità sono sulle sue spalle, non sono più su quelle degli altri. Non è un caso che con lui giochino tutti bene: tutti, non solo gli attaccanti ma anche difensori e centrocampisti. Guardate Calabria o Kessie, che svolta hanno fatto“.
L’uomo della prima Champions League della storia del Milan non si ferma qui. Non poteva mancare il commento sul neo acquisto Mario Mandzukic e su come potrebbe integrarsi con Ibrahimovic: “Zlatan e Mario potranno giocare insieme in alcune partite, specie quando le difese avversarie saranno strette lì dietro ad aspettarli. Pioli ora avrà due ottimi colpitori di testa, quando gli spazi si chiudono il Milan non avrà più solo Ibra, ma una doppia opzione“.
Infine il brasiliano conclude dicendo chi sarebbe il partner ideale per lo svedese: “Ammetto di avere un debole per Brahim Diaz. E’ uno di quelli che possono fare la differenza perché micidiale nel puntare l’uomo. Parte da lontano e arriva in area. A volte esagera ma è giovane e migliorerà. E poi si torna al punto di partenza: se dribbla e inventa è perché non ha paura di farlo, nel caso vada male c’è sempre Ibra a risolvere i problemi”.