Baka, che ti succede? Arrivato al Milan nella stagione 2018/19, il centrocampista francese sembrava poter dominare nel campionato italiano, ed anche in Europa, con le sue caratteristiche fisiche e tecniche. Poteva fare tanto Baka, poteva gestirsi meglio, in un ambiente negli anni gli ha dato molta fiducia, addirittura riportandolo a Milano due anni dopo il suo addio. Ci ha provato Gattuso, nonostante i litigi iniziali, lo ha portato con sé anche a Napoli, ma non è servito.
Distratto, contratto, svogliato. Il francese non ha mai fatto il giusto salto di qualità, per permettergli di diventare un titolare del Milan. Come se gli bastasse qualche manciata di minuti per soddisfarlo. In questa stagione, l’ex Monaco, ha giocato pochissimi minuti, 563, risultando determinante in una vittoria, nella trasferta di Bologna, autore di una buona giocata in area, che ha poi portato alla rete di Bennacer. Poi, invece, solo disastri, come nella sconfitta casalinga contro il Sassuolo, oppure contro l’Udinese, costato altri due punti alla squadra di Pioli. E quell’impressione di eterno incompiuto, che, con ogni probabilità lo porterà ancora una volta a lasciare il club rossonero.
In questo momento, con l’addio di Kessie, il Milan necessita di un centrocampista di intensità, e Bakayoko rispecchia perfettamente queste qualità. Ma chi avrebbe il coraggio di affidargli la titolarità? Nelle ultime 3 stagioni, il francese ha praticamente smesso di incidere, nonostante tre club (Milan, Napoli e Monaco) lo abbiano messo in condizione di fare bene.
Mister Pioli in quest’annata gli ha concesso importanti possibilità, ma quando ha realizzato delle poche motivazioni del classe ’94, non ha perso tempo nel cercare delle alternative. Quest’anno, si è unito ai compagni per iniziare il raduno estivo, ma con ogni probabilità saluterà i compagni prima del dovuto. L’accordo con il Chelsea, squadra che detiene il suo cartellino, è di un prestito di due anni, ovvero fino al 2023, con diritto di riscatto. I discorsi con i Blues e con l’agenzia del giocatore sono stati avviati: un suo addio anticipato non è da escludere. Sarà la scelta giusta?