HomePrimo PianoSconfitte, reti, singoli: l’analisi del passo indietro negli scontri diretti

Sconfitte, reti, singoli: l’analisi del passo indietro negli scontri diretti

Uscire con un punto dallo Stadium, visto il momento delicato e la classifica immutata, non scatena l’ira ma non regala nemmeno un sorriso. Risultato senza infamia né lode, come si suol dire. Risultato, appunto. Sulla prestazione, invece, parliamone. Nessun tiro in porta, alla faccia della squadra che dev’essere più propensa a segnare un gol in più dell’avversario. Nelle partite clou del mese, ossia la doppia sfida in Europa (Roma) e quella ai vertici della classifica (Inter e Juventus), il bottino è piuttosto magro (2 gol). Un campanello d’allarme, quello degli scontri diretti, che torna a suonare fastidiosamente. Dalle gioie tricolore di due anni fa, i dati sottolineano una parabola discendente, culminata proprio al triplice fischio di Torino.

Scontri diretti: una stagione complicata

I match di cartello sono la perfetta fotografia degli alti e bassi di questo 23/24. Dopo un avvio perfetto, confermato dalla vittoria esterna contro la Roma, il derby è già l’occasione per mandare un segnale chiaro al campionato. Il segnale, però, è rispedito al mittente: 5-1. Le scorie del derby sembrano superate dal filotto di vittorie dei successivi 30 giorni, tra cui un bel 2-0 casalingo contro la Lazio, ma ecco un altro “basso”. A Milano arriva una Juventus non irresistibile, a caccia di un segnale positivo. Che, tra episodi incoraggianti (espulsione di Thiaw) e un po’ di fortuna (rete di Locatelli su deviazione, una delle pochissime azioni bianconere), arriva. L’occasione per voltare pagina è già alle porte. La grande delusione del campionato, il Napoli, ospita i rossoneri al Maradona. Per Pioli e i suoi si mette subito bene con un uno-due targato Giroud che mette tutto in discesa. Il secondo tempo lo conosciamo bene. Alti e bassi, ricordate? Per tornare ad un successo rotondo, considerando il ko degli ultimi minuti di Bergamo ad inizio dicembre, bisogna aspettare il nuovo anno. Più positivo, sicuramente. Tre successi, seppur con tre delle compagini meno insidiose, con Roma (3-1) Napoli (1-0) e Lazio (0-1), ma anche due pareggi con rimpianti (Atalanta e Juventus) e soprattutto il ko in un uno dei derby storici (1-2).

Milan: Stefano Pioli (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Milan: Stefano Pioli (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

Scontri diretti: il confronto con le stagioni precedenti

Il bilancio di questa stagione negli scontri diretti dice 18 punti su 36 a disposizione, con 5 vittorie, 3 pareggi e 4 sconfitte. 16 gol fatti e altrettanti subiti. Giusto sottolineare che con le squadre di vertice, cioè Inter e Juventus, un solo punto. Se torniamo invece alla stagione dello scudetto, che non a caso è la più prolifica in questo senso, le vittorie ammontano a 8, con 3 pareggi e una sola sconfitta (casalinga contro il Napoli). 27 punti complessivi, 9 in più di questa stagione. Sul tema reti, invece, 19 a segno contro le 9 subite. Tutt’altro mondo. Pioli riuscì ad aggiudicarsi il doppio confronto con l’Inter inseguitrice, mentre parità con Napoli e Juventus. L’anno successivo si intravide già una crepa, mascherata ovviamente dal grande cammino in Champions League. Nonostante la vittoria del derby d’andata e il doppio successo con la Juventus, il bilancio finale vede 21 punti, 6 in meno dell’anno del tricolore, con 6 vittorie, 3 pareggi e altrettante sconfitte. Il dato gol fatti sorride, 19, mentre inizia già ad aumentare quello dei gol subiti, 13. Estrapolando il significato di questa analisi, si può facilmente desumere come, dopo lo scudetto, il Milan non sia più stato così brillante nei match di cartello e (anche) questo spiega il distacco dal primato. In aggiunta, dal tricolore si son man mano subiti sempre più gol.

Milan: Stefano Pioli all'evento di Fondazione Milan (Photo via AC Milan)
Milan: Stefano Pioli all’evento di Fondazione Milan (Photo via AC Milan)

Scontri diretti: i singoli

E i singoli come si sono comportati in questi match tanto attesi? In questi mesi ci son state molte critiche. Da Leao, senza reti in Serie A per troppe gare, a Giroud, dato orami per partente e con la testa già in MLS. La verità, però, osservando le statistiche, è vera solo in parte. Ad esempio, nei big match Giroud ha eguagliato il numero di gol dell’anno dello scudetto (5) mentre Leao è sceso dai 4 delle stagioni 21/22 e 22/23 ai 3 di quella attuale. Theo, un po’ criticato anche lui, è nella sua miglior annata per reti importanti (2). Ed una piccola curiosità. Anche quest’anno Tomori ha messo il timbro nei grandi palcoscenici. Dopo la Juventus dello scorso anno, la rete nel derby di una settimana fa. Senza considerare la stracittadina d’andata del 21/22, perché il gol, inizialmente attribuito al centrale ex Chelsea, poi si scoprì essere un autorete nerazzurra.

Milan: Fikayo Tomori (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Milan: Fikayo Tomori (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

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