Negli ultimi 5 scontri tra Milan e Atalanta il bilancio è in perfetto equilibrio: 2 vittorie a testa e un pareggio. Il comune denominatore per le due squadre è la figura dell’allenatore: da una parte Stefano Pioli, dall’altra Gian Piero Gasperini.
La Gazzetta dello Sport odierna dedica un’interessante analisi tattica di queste 5 uscite. La prima nel dicembre 2019, là dove tutto è finito e iniziato per i rossoneri. Il 5-0 segna il naufragio del vecchio Diavolo e la partenza di un percorso che darà poi i suoi frutti. Poi l’1-1 di San Siro dell’estate post primo lockdown, con un Milan rivitalizzato nella testa, ma anche nella tattica. Il possesso palla sale dal 40,8% di qualche mese prima al 47,8% di quel giorno. Diminuisce anche il dato dei passaggi concessi prima della riconquista: da 14,59 a 9,44.
Al centro sta lo 0-3 bergamasco nel gennaio 2021, con i rossoneri campioni d’inverno rimaneggiati a causa degli infortuni. Pioli tenta la mossa Meite come trequartista muscoloso, ma non paga: indizio per domenica? Infine i due successi consecutivi dei milanisti. Il primo tutto di spirito e sofferenza che è valso la qualificazione alla Champions League, poco meno di un anno fa. Una gara nella quale il possesso palla tocca solamente il 29,9%. Tutto prima dell’ultima gara, quella preparata al meglio dal tecnico emiliano, ovvero il 2-3 di inizio stagione. Come sottolineato dalla Rosea, in questo caso il comune denominatore dei risultati positivi rossoneri si chiama Alexis Saelemaekers, mai in campo in quelli negativi. Occhio anche alla variabile Brahim Diaz, il quale potrebbe dare molto fastidio con la sua posizione.