HomeIn evidenzaBallottaggio Kalulu-Dalot, il primo continua a convincere di più

Ballottaggio Kalulu-Dalot, il primo continua a convincere di più

L’infortunio e la relativa operazione a cui si è dovuto sottoporre Davide Calabria, ha riaperto, facendolo tornare d’attualità, il ballottaggio Kalulu-Dalot. Un dualismo di cui avevamo già parlato nelle scorse settimane, ma che l’assenza forzata e prolungata del terzino destro titolare, ha riacceso fortemente. Stefano Pioli ha sfruttato la duttilità dei due che, nonostante nascano come laterali difensivi di destra, sono stati utilizzati per più minuti e più partite in un altro ruolo. Diogo Dalot è stato a tutti gli effetti il primo e l’unico vice Theo Hernandez in questa stagione e si è dovuto adattare a sinistra ogni volta che è venuto a mancare il terzino francese. Il paradosso è che sulla corsia mancina sono arrivate le sue prove più convincenti, come per esempio quella contro il Verona e quella in Europa League contro lo Slavia Praga, entrambe condite dal gol. Pierre Kalulu, invece, ha dovuto reinventarsi centrale di difesa, ruolo già ricoperto in Francia nelle giovanili del Lione, ma che è stato chiamato a fare per via dell’emergenza difensiva a cui il Milan ha dovuto fronteggiare tra dicembre e gennaio. Anche per lui sono arrivate delle ottime prove in un ruolo non propriamente suo, ma ricoperto egregiamente.

Ballottaggio Kalulu-Dalot, il francese per non far rimpiangere Calabria

Milan: Davide Calabria - Milanpress, robe dell'altro diavolo
Milan: Davide Calabria – Milanpress, robe dell’altro diavolo

Ora, si è riacceso il ballottaggio Kalulu-Dalot per la fascia destra ed entrambi saranno chiamati a non far rimpiangere Davide Calabria, autore fin qui di una fantastica stagione. Mister Pioli ha alternato i due laterali di riserva, puntando sul francese quando aveva bisogno di maggiore copertura e sul portoghese quando a servire era di più la spinta propulsiva. Ora, entrambi, sono partiti per le gare con le rispettive nazionali Under 21 e torneranno alla vigilia della gara contro la Sampdoria. Su chi ricadrà la prossima scelta? L’età è dalla loro parte, con l’ex Lione che è di un anno più piccolo, ma ha anche meno esperienza in generale in gare con la prima squadra. Prima di arrivare al Milan, infatti, Kalulu non aveva mai giocato gare ufficiali in prima squadra e le prime esperienze in tal senso le ha avute proprio con la maglia rossonera. Dalot, invece, aveva già disputato due stagioni, seppur giocando poco, con la maglia del Manchester United, in un campionato di primissimo livello. Sicuramente l’esperienza è l’arma in più del portoghese, arma che lo fa leggermente preferire a Kalulu nelle gerarchie del tecnico rossonero. Il campo, però, fin qui ha dato dei verdetti diversi, con il francese che si è fatto preferire per continuità, prestazioni, convinzioni, cattiveria in campo e aggressività. Anche in fase propulsiva, infatti, Kalulu sembra essere più presente e più costante del suo compagno di reparto.

Ballottaggio Kalulu-Dalot, meglio valorizzare chi è di proprietà

Milan: Diogo Dalot - MilanPress, robe dell'altro diavolo
Milan: Diogo Dalot – MilanPress, robe dell’altro diavolo

C’è un’altra considerazione da non sottovalutare nell’eterno ballottaggio Kalulu-Dalot ed è quella relativa ad un discorso prettamente aziendalistico. Il ventenne francese, infatti, è stata una grande scoperta di calciomercato del duo Maldini-Massara, grazie anche al prezioso apporto della squadra degli osservatori guidata da Moncada, ed è arrivato al Milan praticamente a zero, svincolato dal Lione. Un’operazione che ti permette di avere un giovane prospetto interessantissimo interamente di proprietà. Diverso il discorso che vale per Dalot che è arrivato in prestito secco dallo United. Una formula che potrebbe cambiare, ma richiederebbe comunque un importante esborso economico da parte del Milan. Ragion per cui, a parità di valore e di prestazioni, ma a nostro parere Kalulu è superiore anche in quelle, sembrerebbe molto più intelligente e conveniente puntare sul classe 2000 transalpino, anche per farlo crescere ulteriormente in vista delle prossime stagioni. Una considerazione spicciola, certo, fatta al netto di una costante: fidarsi di Stefano Pioli, da un anno a questa parte, è sempre la cosa più giusta da fare.

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