Le vibes di questa sosta nazionali non sono oggettivamente buone. È montato tutto pian piano e su più fronti. Prima la polemica tamburaggiante sul possibile tocco di mano di Pulisic sul gol decisivo di Marassi, incrociata ai giudizi tranchant ed eccessivi sull’intervento di Maignan su Ekuban. Non si ricordava tutta questa attenzione e copertura mediatica quando il gol di mano, più netto e meno discutibile, lo subì il Milan da Udogie.

Poi sono arrivate le ombre su Tonali. Giorno dopo giorno è apparso chiaro il suo problema, ma nonostante la sua deposizione volontaria e la sua volontà di redimersi, i titoli dei giornali hanno facilmente coinvolto anche il Milan nella questione scommesse, per lo più per cronaca, ma in alcuni casi anche provocatoriamente per qualche click in più.

Le ultime 48/72 ore invece sono state caratterizzate dagli infortuni, che in ogni sosta non mancano mai. Non mancano mai e sono spesso interessati sia chi è partito per giocare con la maglia del proprio paese, sia chi è restato a Milanello ad allenarsi. È quindi è agli atti che staranno fuori diverse settimane Chukwueze e Sportiello, come noto a tutti.

Come già capitato, son più pesanti le assenze accumulate durante la sosta che i recuperi di chi ha riposato e smaltito le problematiche fisiche a Carnago. Purtroppo sta arrivando un trittico di partite micidiale, Juventus, PSG e Napoli, con due trasferte su tre gare.

Ci sono momenti dove la sfortuna non sembra volersi spostare. In questi anni è successo più volte. In più casi le difficoltà hanno compattato il gruppo, sollecitandolo maggiormente alla lotta. In altre circostanze ha dato simil colpi di grazia. A partire da domenica sera capiremo come la squadra sta metabolizzando tutte queste vicissitudini. Vi saranno ripetute prove del fuoco, probabilmente fino alla prossima sosta.