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“La stagione è già finita, è ora di rivoluzionare tutto!”, ma mancano due mesi ed il Milan è ancora lì…

Vogliono tutti la rivoluzione. Cambio societario, cambio dell’area tecnica, cambio della squadra. La stagione è pessima, non c’è nulla da salvare. Il progetto non esiste più, ed un prestanome americano vuole creare uno stadio per avere le sue tasche belle piene.

Quanto disfattismo. Forse Maldini aveva ragione nel dire: “Lo scudetto ci ha abituato bene“. Dopo una stagione vincente, ci sta che qualcosa sia andato storto. È più difficile confermarsi campione, rispetto a vincere dal nulla. Lo ammette anche Ibrahimovic. Anche senza il fattore “pancia piena“, perché si parla di un gruppo giovane che ha vinto solo uno scudetto e niente più. Attenzione, con queste frasi non si giustifica il Milan senza trofei, perché va contro la sua storia. Qui si dice solo: il progetto è ancora lungo, siamo compatti verso i prossimi obiettivi.

IL COLPEVOLE? CHI HA RIPORTATO IL MILAN IN ALTO

Si inizia a puntare il dito. Si inizia a parlare di addii a giugno. Mancano ancora due mesi al termine delle 38 giornate di Serie A e della finale di Champions League. Il Milan può ancora raggiungere i posti numero 2, 3 e 4, ma è un fallimento. Il Milan ha sbancato grazie ai premi UEFA (e botteghino), e si trova ai quarti di finale della miglior competizione al mondo. E si pensa a chi potrà prendere il posto del prossimo allenatore, colui che nel bene e nel male ha riportato i rossoneri dove meritano.

Si parla di Luis Enrique, con voci molto importanti per il mondo del Diavolo come Walter Sabatini (ironia).Oppure si parla di De Zerbi che, incredibilmente, sta portando il piccolo Brighton ad una grande pagina della sua storia, ed è blindato dalla stessa società. Si parla di Conte, grande allenatore con uno stipendio altissimo, che sarebbe certamente gradito alle casse di Casa Milan (ironia, pt.2) . Intanto Pioli, tra le mille voci (che tali rimarranno, senza illudere nessuno), è lì a tenere duro nonostante il momento difficile. Giusto considerare un piano B a priori, ma con due mesi davanti perché pensare a sostituire chi ti ha dato del bene, quando ancora ti può dare del bene? Non bisogna fasciarsi la testa prima di rompersela.

 
 
 
 
 
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