Fabio Capello ha rilasciato un’intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport per discutere dei candidati alla panchina del Milan nella prossima stagione. Il nome nuovo e che avanza è quello di Sergio Conceicao, attuale tecnico del Porto: ecco il parere dello storico allenatore rossonero.
“Conosce la Serie A per il suo passato da calciatore: da noi ha giocato e vinto, questo può senz’altro aiutarlo a gestire la pressione dell’ambiente. Da allenatore ha fatto molto, molto bene al Porto, dimostrando grande attenzione tattica e offensiva. Le sue squadre sono solide, equilibrate, lo abbiamo visto in Champions: quando le italiane hanno incontrato il Porto hanno sofferto spesso. Ma c’è un’altra cosa che mi piace di Conceicao: è un tecnico capace di lavorare sia con i giocatori importanti che con quelli di prospettiva: tira fuori il meglio da tutti. È abituato a costruire e a farlo con una mentalità vincente. Ha fatto sua la filosofia del Porto, dove storicamente si crea valore vincendo“.
Capello prosegue: “Se il Milan andrà convinto su di lui può essere sulla strada giusta, Conceicao ha le carte in regola. L’importante è che tutti nel club siano d’accordo, il caso Lopetegui insegna: il fatto che una società come il Milan abbia ceduto alla volontà dei tifosi suggerisce che forse non c’era unanimità totale sulla scelta. Diversamente sarebbe un ripensamento grave: se le decisioni del passato fossero state prese in base all’umore dei tifosi, il Milan non avrebbe avuto Sacchi e nemmeno Capello…“.
Su Fonseca: “Il punto a suo favore è la conoscenza del nostro campionato: Fonseca sa già tutto della Serie A e manca dall’Italia da pochi anni. Nel biennio con la Roma ha fatto vedere buone cose, stile di gioco propositivo, mentalità offensiva. Con lui non ci sarebbe bisogno di rivoluzioni, è un tecnico che sa adattarsi ai giocatori che ha in rosa“.
Su De Zerbi: “È un tecnico preparato, che fa valere le sue idee ovunque alleni, e ha uno sponsor di tutto rispetto come Guardiola. Fino a questo momento, però, non si è fatto avanti nessuno nonostante il suo nome sia stato accostato alle panchine dei grandi club. E poi con il Brighton ha una clausola da 15 milioni: onestamente mi sembrano troppi per liberare un allenatore“.
Su Van Bommel: “Anche a lui manca esperienza ad alto livello: in Belgio ha vinto, ma il Milan è un’altra cosa. Certo, se arrivasse sarebbe già capace di nuotare nel mare rossonero, perché da giocatore ha vinto uno scudetto insieme a Ibra: questo è senza dubbio un vantaggio, specialmente per un tecnico straniero“.
Su Martinez: “Se parliamo di esperienza internazionale, ecco un altro profilo che risponde ai requisiti richiesti dal Milan. Prima di guidare Portogallo e Belgio, Martinez ha allenato in Inghilterra e ha fatto bene. Lukaku è esploso con lui, il suo Belgio ha divertito ed è salito sul podio del Mondiale 2018. E poi non dimentichiamoci di un particolare che potrebbe cambiare le cose nel Milan… Da quando Martinez è il c.t. del Portogallo, Leao è diventato un titolare fisso anche in nazionale. Lavorare con Martinez al Milan potrebbe stimolare Rafa ad alzare l’asticella“.