Il Milan non può continuare a marciare su questa crisi. Ne va del progetto, dei soldi della Champions League, del prestigio. Il quarto posto minimo è obbligatorio, sia perché da campioni d’Italia bisogna cercare di non umiliare il titolo vinto la scorsa stagione, sia perché Cardinale guarda da lontano, come racconta la Gazzetta dello Sport.
La classifica regge. Le dirette concorrenti alla qualificazione per la prossima Champions perdono punti settimana dopo settimana, proprio come accade al Milan. Ecco, c’è un errore da non commettere più: pensare che gli altri facciano peggio, perché i campioni d’Italia, appunto, devono marciare da soli.
Il numero 1 di RedBird cerca: “Un ritorno da questo investimento“. Che ritorno potrebbe esserci con i soldi dell’Europa League? Una competizione modesta, non da Milan. Salta la coppa dalle grandi orecchie? Salta qualche testa, inevitabilmente. Maldini, Massara e Pioli hanno un contratto a lungo termine, ma dal quinto posto in giù la rivoluzione parrebbe certa.
Tante delusioni tecniche in campo, anche per colpa del mercato. Le scommesse dell’area tecnica si sono rivelate fatali per il cammino dei rossoneri. Solo Thiaw ha fatto il suo, ma con Tomori e Kalulu in caduta libera nelle prestazioni tutto sembra più difficile. Ora bisogna pensare al confronto europeo con il Napoli, per cercare di ottenere un incasso migliore (almeno in Europa).
Si stima che il Milan abbia già collezionato 75 milioni dalla UEFA, ai quali vanno aggiunti 23 di solo botteghino (attenzione al pienone per i quarti di finale). L’Europa League garantirebbe 15 milioni di media, troppo pochi per Cardinale e per la sua voglia di top brand.