Il Milan scudettato ha chiuso il suo capitolo vincente al minuto 87 nella partita contro la Roma. L’inizio della fine: da -5 dalla capolista a -18 nel giro di un mese. Poi c’è da discutere sulla Supercoppa Italiana e sulla Coppa Italia.
Non è solo colpa di Pioli, secondo il Corriere dello Sport. Tanti fattori hanno portato i campioni d’Italia ad essere una squadra facilmente affrontabile, come le dinamiche interne che mostrano tensioni tra campo e dirigenza. La proprietà, poi, deve essere più presente: neanche in occasione della finale di Riyadh c’era la presenza di RedBird, tantomeno Cardinale. C’è sensazione di distacco morale, assenza e pressione psicologica. Non un clima sereno, e ciò si riflette nel rettangolo verde.
Maldini avrebbe voluto spendere di più per rinforzare la tecnica della squadra. Cardinale ha detto no, perché i conti devono quadrare (e non è un ragionamento sbagliato). E quindi ecco il primo stop sul suo rinnovo lo scorso giugno, e successivamente quelle voci (non confermate), su una carenza di dialogo tra il direttore dell’area tecnica ed il proprietario.
La dirigenza non ha gradito poi la bocciatura evidente del mercato estivo. Pioli ha spesso insistito con i protagonisti dello scudetto, rendendo prevedibile e stancante un sistema di gioco già conosciuto dalla Serie A. Esperimenti provati ma mai davvero riusciti, esagerando e sbagliando i tempi. Con il Torino si proverà ancora la difesa a 3: rischio calcolato?
Ai giocatori è mancata tanto la presenza di Ibrahimovic, anche se potrebbero davvero dare qualcosa in più. Ci sono video online della mancanza di verve dei rossoneri. Più che poca qualità, si parla di poca quantità, ed è grave perché in una situazione di delicatezza non si può spegnere la passione per il Milan.