Il mondo del calcio è ancora scosso per l’addio di Gianluca Vialli. Un uomo romantico, di consigli preziosi, di altezza e spessore mentale. Il suo saluto più delicato, però, ce lo fornisce Grand Hotel Calciomercato, ed è un semplice passo indietro nella storia: quando dire di no al grande Milan di Berlusconi diventa poesia.
Nel 1986, Silvio Berlusconi prende in mano un Milan un po’ appassito e cerca di riportarlo in auge. Inizia lo scouting per la prima punta di diamante, e la scelta ricade su Vialli, appunto. La trattativa procede spedita, mentre lui è a Napoli per giocare con la Nazionale. Galliani aveva quindi trovato l’accordo con la Sampdoria, ma non con il giocatore, che deve ancora incontrare. Durante l’appuntamento il bomber blucerchiato chiede per gioco: “Dottore ma per caso a Milano c’è il mare?“, alla quale Galliani risponde: “Mare non proprio, dal mio studio c’è una bella vista sul laghetto…“. Vialli, nato a Cremona e quindi in una città senza mare, risponde: “Io senza mare non posso vivere“.
Rinunciando ad uno stipendio di livello, Vialli è rimasto a Genova fino al 1992 per continuare una vita fatta di gol, affetto, e soprattutto rispetto, sia da avversario che da compagno di squadra. Fa niente, non ha incontrato il mondo rossonero, ma questa risposta ha fatto innamorare di lui tutti i tifosi d’Italia, che oggi piangono una leggenda. Ciao, Luca.