Termina 2-3 la quinta giornata di Champions League tra Slovan Bratislava e Milan disputata allo stadio Tehelné Pole in Slovacchia. A dirigere il match è stato lo spagnolo Josè Maria Sanchez coadiuvato dagli assistenti Raúl Cabañero, Iñigo Prieto e Alejandro Muñiz Ruiz come quarto ufficiale. Al Var presenti Carlos del Cerro Grande e Valentín Gómez in qualità di Avar. Come di consueto si vada ora ad analizzare quanto accaduto nella nostra Var Room.
Il primo tempo inizia con il Milan che prova a schiacciare gli slovacchi nella propria metà campo. Al minuto 4 Chukwueze prova una serpentina in area di rigore e, dopo il contatto con due difensori cade a terra. Prontamente il direttore di gara fa cenno che non vi è alcuna irregolarità. La sua decisione, secondo noi corretta in quanto si è trattato di un semplice spalla a spalla, viene poi confermata dal Var.
Al minuto 21 arriva il vantaggio rossonero: Abraham dribbla un avversario e serve Pulisic in profondità che a tu per tu con il portiere avversario spedisce il pallone all’angolino. 0-1. La rete è regolare. Dopo 3 minuti arriva il pareggio dello Slovan: dopo un corner battuto male dal Milan, Barsegyan parte in velocità con la difesa molto alta dei rossoneri e a tu per tu con Maignan lo supera. Anche in tal caso la rete è valida.
Termina la prima frazione di gioco sul risultato momentaneo di 1-1.
La ripresa ricomincia sullo stesso copione del primo tempo. Dopo pochi minuti succede una situazione simile a quella vista del primo tempo in cui Chukwueze è ancora protagonista in area di rigore: Medvedev frappone la sua corsa a quella del nigeriano che cade a terra. I replay non mostrano un contatto evidente tra i due calciatori, anche se, rispetto all’episodio del primo tempo, sembra più difficile valutare un’eventuale contatto falloso o meno. Ci sentiamo comunque di avallare la decisione di Sanchez nel non concedere il penalty.
La partita è sostanzialmente corretta e lo dimostra il fatto che la prima ammonizione arriva soltanto al minuto 53 ai danni di Chukwueze che atterra Metsoko in ripartenza. Giusto qua il giallo per SPA. 3 minuti dopo Calabria interviene in maniera imprudente ai danni di Barsegyan e il cartellino giallo per l’italiano è corretto. Al minuto 69 i rossoneri tornano in vantaggio grazie a Leao: il portoghese viene servito da un bel pallone filtrante di Fofana e con un tocco sotto batte Takac. 1-2 e gol regolare.
Soltanto 2 minuti dopo Abraham porta il Milan sull’1-3 grazie ad un regalo di Strelec, nel tentativo di servire il proprio portiere. L’inglese si gira e batte il portiere avversario; chiaramente non vi è alcuna posizione di fuorigioco da parte dell’ex Roma poichè il passaggio gli perviene da un avversario che compie una giocata deliberata. Al minuto 79 altra ammonizione tra le fila rossonere: Tomori, nel tentativo di anticipare l’avversario, entra imprudentemente in tackle ai suoi danni. L’ammonizione è condivisibile.
Al minuto 88 lo Slovan accorcia le distanze grazie ad un gran gol dalla distanza di Nino Marcelli. Il Milan protesta per un paio di situazione fallose avvenute prima della rete; in effetti ci poteva stare un fallo ai danni di Musah in cui l’avversario ha preso soprattutto le gambe invece che il pallone. Al minuto 89 il direttore di gara espelle Tolic per proteste: prima si becca un giallo per proteste e successivamente, con una mimica piuttosto eloquente manda a quel paese l’arbitro servendogli su un piatto d’argento il secondo cartellino giallo e quindi la conseguente espulsione.
Dopo 4 minuti di recupero termina la gara sul risultato finale di 2-3.
Nel complesso la prestazione del direttore di gara è stata positiva, anche se ha perso lucidità nei minuti finali, in una gara comunque tranquilla e senza particolari tensioni. I contatti presunti fallosi non fischiati prima della seconda rete del Bratislava hanno certamente contribuito a scaldare gli animi sul finale dei padroni di casa.