Termina sul risultato di 2-2 la sfida di San Siro tra Milan e Roma. Si vada ora ad analizzare nella nostra consueta Var Room l’operato di Davide Massa della sezione di Imperia. Una gara dominata in lungo e in largo dai rossoneri che si fanno raggiungere sul finale con due gol su calcio piazzato, gettando all’aria 2 punti fondamentali per la corsa Scudetto.

Parlando di episodi degni di nota, non vi è stato nulla di particolarmente clamoroso. Spesso molte proteste e situazioni caotiche sono derivate in seguito ad alcune ammonizioni. Nel primo tempo il cartellino giallo che ha scatenato la rabbia dei calciatori giallorossi è quello nei confronti di Celik ai danni di Theo Hernandez.

Lo spagnolo non era in possesso del pallone, ma viene comunque ostacolato nella sua progressione sulla fascia dal calciatore romanista. L’azione si sarebbe potuta sviluppare come una Spa, ovvero una promettente azione da gol, in quanto il terzino rossonero avrebbe avuto ampio spazio da percorrere davanti a se, nonostante la notevole distanza dalla porta. Certamente la decisione in questo caso è comunque al limite, ma inserita in questo contesto ci sentiamo di dare ragione all’operato del fischietto ligure. Viene poi ammonito anche Mancini per proteste.

Successivamente, ad entrare nel taccuino dell’arbitro vi è Rafael Leao che entra in ritardo sull’avversario in scivolata in maniera imprudente. Giusta la scelta del direttore di gara e nessuna obiezione.

Nel corso della partita saranno poi varie le ammonizioni, molte di queste per proteste; non essendo chiaramente nella prospettiva dell’arbitro è difficile giudicare in questi casi, ma se la soglia della tolleranza della protesta è quella che ha dimostrato, allora le ammonizioni hanno un senso.

Intorno al 70esimo minuto, il Milan reclama un fallo di mano in aere di Ibanez. La decisione dell’arbitro è quella di non concedere il penalty, ammonendo qualche istante dopo anche Tonali per proteste in merito all’accaduto. La decisione assunta è corretta in quanto il braccio dello spagnolo non contribuisce ad allargare il volume del suo corpo.

In conclusione, si può giudicare buona la prestazione del direttore di gara. Riesce quasi sempre ad essere vicino all’azione. L’unica critica che ci sentiamo di fare è l’eccessivo numero di ammonizioni dovute a proteste; in certi casi probabilmente avrebbe potuto controllare diversamente delle situazioni evitando certe ammonizioni per proteste, ma magari gestendo il tutto attraverso il dialogo. Per quanto riguarda le decisioni sui falli è stata una partita arbitrata generalmente in modo corretto, con poche sbavature.