“Abbiamo visto tutte le inquadrature a disposizione, non esiste una singola inquadratura a disposizione dalla quale riesca a emergere che c’è stato con certezza un tocco di braccio. Possiamo intuirlo, ma per intervenire il VAR deve avere la certezza“, così Luca Marelli ha parlato a DAZN analizzando la dinamica del gol di Pulisic e sostanzialmente spiegando il perché dopo il check del VAR la rete sia stata convalidata.
Queste parole le avevamo già sentite. Più o meno le stesse. Era il febbraio del 2022, un anno e mezzo fa, ed il Milan pareggiava in casa con l’Udinese una partita che sembrava ostacolare e non di poco il cammino rossonero verso il tricolore. Il gol di Udogie condannava Leao e compagni e fin qui tutto bene, se non che la rete arrivava con un tocco di mano addirittura più grave – per così dire – di quello di Pulisic. Tante le proteste del Milan ma l’esito è stato identico a quello di Genova.
Anche lì le immagini a disposizione non erano esaustive e non chiarivano con certezza il tocco di mano per cui dopo il check la rete è stata convalidata. “Sarebbe gravissimo se si arbitrasse a sensazione” disse Pierpaolo Marino. La stessa cosa potrebbero replicare oggi dalle parti di via Aldo Rossi e non solo. E se per qualcuno all’epoca l’Udinese non aveva rubato niente, perché le situazioni dovrebbero cambiare proprio adesso?