A cinque giorni di distanza dalla sfida di San Siro che, tra le tante polemiche, ha visto il Milan battere la Lazio in campionato, rossoneri e biancocelesti si preparano per un nuovo confronto, gli Ottavi di finale di Coppa Italia. Uno scontro diretto, questa volta in terra capitale – lo stadio Olimpico – per un match tutt’altro che scontato e carico di insidie, soprattutto per il Diavolo.
Parziale turnover
Per fare il bis e battere nuovamente la squadra di Maurizio Sarri, Allegri dovrà ricorrere – oltre alla consueta preparazione psicologica, con la quale ha fin qui coccolato e caricato i suoi – anche a diversi cambi di formazione. Alcuni dei quali, anche forzati. Alla vigilia del match, si apprende intanto dell’assenza di Youssouf Fofana a causa di un leggero problema muscolare che lo terrà fuori anche a Torino. Insieme a lui, contro la Lazio dovrebbe stare fuori anche Modric, per rifiatare. Ecco dunque profilarsi una possibile mediana inedita, con l’inamovibile Rabiot affiancato da Ricci e – chissà – dal ritorno di Jashari.

Il centrocampista svizzero arrivato dal Brugge in estate ha superato definitivamente il lavoro di recupero dopo frattura del perone e i tre mesi di stop. Jashari è tornato tra i convocati già da un mese, esattamente dalla trasferta di Parma, ma non ha ancora riassaggiato il terreno di gioco. Il suo impiego – in concomitanza con l’assenza di Fofana – può trasformarsi in una grande occasione, tanto per sé stesso quanto per il Milan, che ha bisogno dell’intero organico in questa fase delicata della stagione.
Tra le rotazioni di Max, nel suo percorso di gestione della rosa e delle forze, è previsto anche un cambio in difesa. Se da un lato il tecnico livornese non sembra voler rinunciare per questa sfida a Tomori e Pavlovic, dall’altro emerge la possibilità di rilanciare De Winter al posto di Gabbia.
Psicologia e meticolosità
La buona notizia in chiave offensiva riguarda il rientro tra i convocati di Christian Pulisic. Lo statunitense ha saltato il primo dei due round ravvicinati tra Milan e Lazio ed è pronto a tornare in campo. Probabilmente non dal primo minuto.
La solita psicologia, la solita meticolosità. Allegri prepara lo scontro con qualche uomo in meno ma con la stessa attenzione: quella di chi sa che per continuare a crescere servono coraggio, idee e anche un pizzico di audacia nelle scelte. All’Olimpico, più che una replica, il Milan cercherà una conferma per non snobbare colpevolmente una Coppa che nella Milano rossonera manca da 22 anni.


