Sandro Tonali è stata la scommessa del calciomercato estivo rossonero. Il Milan lo ha voluto fortemente, investendo una cifra importante per acquistarlo dal Brescia. Le cose però, non sono andate come ci si aspettava, perché il ragazzo non ha espresso il suo completo potenziale.
È solo per colpa sua?
In questa stagione, il classe 2000 ha giocato in 23 occasioni, dovendo fare i conti con alcuni infortuni e con la necessità di ambientamento. Infatti, dopo un breve periodo di appannamento, il ragazzo lodigiano ha iniziato a sfornare ottime prestazioni, riuscendo ad adattarsi al gioco di mister Pioli e tamponando egregiamente l’assenza di Bennacer. Nelle ultime cinque gare, però, il numero 8 rossonero ha trovato pochissimo spazio: solo 105′ minuti giocati, complice anche il ritorno in campo dell’algerino. Nel complesso, però analizzando la crescita partita dopo partita, si può dire che dopo Kessie, il miglior centrocampista rossonero per rendimento è stato proprio Tonali.
Perché non dargli una chance dal primo minuto contro la Lazio?
Proprio nella trasferta dell’Olimpico il 28 febbraio scorso, contro la Roma, Tonali espresse una delle migliori prestazioni stagionali, ed il salvataggio miracoloso sul tiro a botta sicura di Pellegrini, ne fu la prova. Alla vigilia dell’ultima gara casalinga, Pioli parlò bene di Tonali, affermando che stesse facendo un ottimo percorso e che fosse pronto per giocare qualche spezzone di gara, salvo poi preferirgli Meité. Difficile comprendere appieno questa decisione, anche perché in gioco c’è anche un altro aspetto importante, quello psicologico. L’ex Brescia ha venti anni, e dunque ha bisogno di sentire la fiducia dell’allenatore e della dirigenza, ma ha soprattutto la necessità di giocare, di sentirsi importante per la squadra. E’ qui che subentra il ruolo dell’allenatore emiliano, nel cercare di non disperdere energie mentali, di compattare il gruppo, provando a raggiungere l’obiettivo stagionale, ossia la qualificazione in Champions League.
Milan: Sandro Tonali – MilanPress, robe dell’altro diavolo