Nel giorno di Lazio-Milan, La Gazzetta dello Sport dedica un focus a Sandro Tonali, che l’anno scorso fu decisivo nella vittoria rossonera all’Olimpico. Secondo la Rosea, la prima parte di stagione, almeno per certi numeri, non è stata al livello della precedente: si è ridotto il numero delle palle recuperate, la percentuale dei contrasti vinti, la quota di passaggi riusciti. Non i gol e nemmeno il numero delle conclusioni: nell’area avversaria, Tonali è ancora più incisivo, ma è in mezzo che comanda un po’ di meno. A risentirne è la difesa: se a centrocampo diminuiscono i tackle, la retroguardia è più esposta.
Tonali e Bennacer si sono sempre divisi i meriti, stavolta devono fare un’analisi di coppia: anche al centrocampo vanno le responsabilità dell’ultimo periodo nero. Troppo facile accusare la difesa per i gol incassati o puntare il dito con l’attacco che non segna. E’ il centrocampo l’ago della bilancia della squadra: alla coppia in mediana il compito di garantire equilibrio. A differenza dell’ultima trasferta Tonali ci sarà: era squalificato a Lecce e il Milan ha sofferto la sua assenza. Non sarà nel periodo più brillante della carriera, ma tra averlo e non averlo Pioli sceglierebbe sempre la prima.
Lo stadio della Lazio è il posto migliore per rialzare la testa: qui Tonali ha segnato il gol che aveva dato la spinta decisiva nella rincorsa scudetto. Un gol arrivato in rimonta e allo scadere, su assist di Ibra, con festeggiamenti trionfati sotto la curva. La Lazio è anche l’avversaria contro cui Tonali ha ricevuto più cartellini gialli in campionato: una statistica, in questa fase della stagione, altrettanto rilevante. E’ la cattiveria (magari senza arrivare all’ammonizione) ciò che manca oggi al Milan. Una spinta in più che Pioli si aspetta soprattutto dai suoi leader. Tonali lo è.