L’allenatore della Stella Rossa, Dejan Stankovic, ha rilasciato un’intervista all’edizione odierna della Gazzetta dello Sport: “Sono all’inizio di un nuovo percorso. Guido la Stella Rossa e sono l’uomo più felice del mondo. Mi considero un tipo onesto, severo se necessario, diretto. Poi, come sempre, contano i risultati che, fortunatamente, stanno arrivando”.

Sui big con cui ha lavorato in carriera: “José Mourinho, Roberto Mancini, Sinisa Mihajlovic, Sven-Göran Eriksson, Alberto Zaccheroni. A ciascuno cerco di rubare qualcosa, ma copiarli è impossibile. Ognuno deve avere una precisa identità. Io sto creando la mia”.

Sul momento che sta attraversando la Stella Rossa: “Siamo reduci da due vittorie in trasferta, siamo in forma. I ritiri a Cipro e in Turchia sono serviti per ricaricarci”.

Sulla rosa della Stella Rossa: “Posso contare su un mix di giovani ed esperti. In merito, cito Aleksandar Katai, Mirko Ivanic, Zeljko Gavric, Nemanja Milunovic, Milos Degenek, Milan Borjan. Filippo Falco e Diego Falcinelli, che si sono inseriti alla grande. Lo staff è parecchio italiano. Con Vincenzo Sasso, l’analista, Federico Pannoncini, il preparatore atletico, e Pierluigi Brivio, il mister dei portieri, si pedala sul serio”.

Sul Milan: “In un cammino lungo è normale sbagliare una partita. Affronteremo una squadra tosta e di qualità, guidata da un ottimo allenatore. Bisogna fare i complimenti a Stefano Pioli, sta raccogliendo i frutti di un lavoro iniziato quando sembrava ad un passo dall’addio. Temo il modo di giocare dei rossoneri e alcune individualità. A tal proposito, penso a Rafael Leao, Ante Rebic, Samu Castillejo, Zlatan Ibrahimovic, Hakan Calhanoglu, Franck Kessié, che è una macchina da guerra, ma soprattutto a Theo Hernandez, che è decisivo quanto per noi Maicon nella stagione del Triplete”.

Su Ibrahimovic: “È un professionista esemplare, si esalta quando il livello aumenta. Di conseguenza, alza il livello dei compagni. A 39 anni è il numero uno”.

Sull’Inter: “Ora è padrona del proprio destino, l’assenza dalle coppe è un vantaggio. Mi auguro che la Stella Rossa possa consegnarle un Milan stanco”.

Su Antonio Conte: “È uno tosto, non lascia nulla al caso. Mi piace. Sono contento per Christian Eriksen, ha avuto poco spazio, ma può fare la differenza. Ha due piedi meravigliosi”.

Sui suoi figli, che militano nelle giovanili dell’Inter: “Sono contento per Filip, che si allena con la Prima Squadra accanto a Samir Handanovic, il suo idolo. Impara ogni giorno. Poi c’è anche Aleksandar, di 15 anni. Prima di tutto, devono continuare ad essere brave persone. Nel calcio serve l’impegno, i regali non esistono”.

Sui suoi sogni: “Allenare la Stella Rossa è un privilegio. Darò tutto me stesso fino alla fine. Non faccio previsioni. In ogni caso, tornare un domani alla Lazio o all’Inter rappresenterebbe la chiusura di un meraviglioso cerchio”.