Annichilita la Roma, è già tempo di guardare avanti. Per i tifosi, Spal-Milan è una gara difficile da dimenticare. L’anno scorso condannò Gattuso ad accontentarsi del quinto posto, mangiandosi le mani per alcuni risultati buttati via allo scadere. Quest’anno la sensazione è simile: un Milan scontento, ma galvanizzato dal primo centro contro una big. E soprattutto, un filotto di prestazioni positive su cui pochi avrebbero scommesso. Rispetto ad un girone fa, la situazione è molto diversa. In quel 31 Ottobre lo scherzetto ai ferraresi lo fece un Suso ad un passo dal ritorno in patria. Di quel match, al di là dei 4 cambi e dell’assetto diverso, possiamo notare un’analogia con il Milan post Zlatan. Fuori Suso e dentro Castillejo, con l’ex Liverpool per la prima volta seduto in panchina. Poi il cambio al 57’ e sei minuti dopo il gioiello di punizione. L’ultimo gioiello, perché dopo pochi mesi Jesus dovrà dire addio.
Ecco Zlatan: il 4-4-2 incorona Castillejo
Una svolta importante nella stagione di Samu è stato senza ombra di dubbio l’arrivo di Ibrahimovic. Con lo svedese, che si è sempre espresso alla grande con un compagno di reparto, mister Pioli passa al 4-4-2, preferendo Castillejo a Suso. Una scelta dettata dalle esigenze di campo: Samu, a differenza del connazionale, ha più qualità nelle due fasi e garantisce copertura oltre a buone falcate in profondità. La scelta si dimostra subito efficiente nel match contro il Cagliari, trionfato per 2-0. Un altro segnale arriva proprio nella gara di Coppa Italia contro la Spal, in cui l’ex Villareal va a segno con un bel mancino sul secondo palo. Da lì in poi la musica non cambia ed i rossoneri iniziano ad ingranare con diverse vittorie. Parallelamente, la strepitosa forma fisica di Samu porta Elliott ad accantonare Suso, autore di una stagione anonima, e a rispedirlo in Spagna. E a dirla tutta, anche qui Pioli ci ha azzeccato.
Castillejo vs Suso: i numeri danno ragione a Pioli
Al di là del grande apporto partita dopo partita, la supremazia di Castillejo è dimostrata anche dai numeri. Nella prima parte di stagione, fino a Gennaio, l’ex Villareal è stato sempre l’ombra di Suso, quest’ultimo autore di 6 mesi disastrosi, con appena una rete e due assist in 17 partite. Samu invece ha collezionato due gol e quattro assist in 21 partite, anche se le sue statistiche sarebbe corretto considerarle dalla sfida di Cagliari, prima vera occasione dal 1’ minuto per lo spagnolo. Se così fosse, le presenze da considerare sarebbero 13 e perciò Samu sarebbe autore di un gol/assist quasi ogni due match. Numeri che danno ragione a Stefano Pioli, che ha avuto il coraggio di rinunciare ad uno dei calciatori più importanti degli ultimi anni per un ragazzo fino a quel momento mai uscito allo scoperto. D’altronde, Castillejo è solo uno dei tanti meriti che possiamo attribuire all’ex tecnico di Lazio ed Inter in questa inedita e travagliata stagione.