Stefano Pioli lo ha ammesso apertamente nelle interviste post partita: “Stasera lo stadio era un po’ diverso rispetto al solito“. Il tecnico del Milan non avrebbe potuto fare altrimenti, perchè – anche da casa, ma ovviamente a maggior ragione chi era presente di persona – ha notato che ieri San Siro è stato a dir poco “strano”. L’impianto milanese era sold out, come ormai avviene costantemente da due anni a questa parte, con oltre 73 mila tifosi presenti, ma è stato silenzioso, quasi apatico, per non dire rassegnato. Segno inequivocabile che l’atmosfera intorno al Milan non è più la stessa, certamente non quella che aveva seguito lo scudetto vinto un anno e mezzo fa.
Appare chiarissimo che i tifosi rossoneri non sono affatto contenti della flessione che ha avuto il Diavolo nei mesi di ottobre e novembre, con due soli punti in quattro partite prima di ieri, ed una situazione grottesca con riferimento ai tanti e ripetuti infortuni, con numeri che non si vedono da nessun’altra parte. La vittoria contro la Fiorentina è stata preziosissima, ma frutto di una grande sofferenza nella ripresa, con il Milan che ad un certo punto aveva come terminale offensivo un ragazzino di quindici anni alla sua prima partita in Serie A. In realtà, è stato proprio l’ingresso in campo di Francesco Camarda a far si che San Siro ritrovasse un minimo di verve, per poi dover ringraziare l’ennesimo miracolo di Mike Maignan, che evitato, con la sua parata al 97°, di gettare nuovamente nello sconforto più totale il popolo milanista, già estremamente provato nelle due ultime uscite casalinghe in campionato contro Juventus e Udinese.
Se a ciò a cui si è assistito ieri sera a San Siro aggiungiamo i messaggi criptici visti in queste ore sui social, si capisce che l’aria intorno a Milanello rischia di diventare sempre più pesante in un momento delicatissimo della stagione, soprattutto in ambito europeo. L’autore del rigore decisivo di ieri, nonché vice capitano e leader dello spogliatoio, Theo Hernandez, ha repostato su Instagram una storia della compagna Zoe Cristofoli – che lo ritrae dopo il gol di ieri – aggiungendovi però due emoji: un cuore e soprattutto una bocca chiusa. Difficile dire con certezza chi volesse “zittire” il terzino francese, ma di certo ha voluto reagire alle tante critiche ricevute nelle scorse settimane per un rendimento non all’altezza delle sue qualità.
Insomma, il Milan arriva alla fondamentale partita di martedì contro il Borussia Dortmund con una serie di nubi che aleggiano su di lui: il successo contro i Viola non ha guarito il Diavolo da un mese difficile. A Stefano Pioli e ai suoi giocatori si chiede ora di confermarsi contro i tedeschi, per evitare che una stagione nata sotto i migliori auspici diventi un lento ed inesorabile stillicidio. Solo un filotto di vittorie può risollevarla, ed allora anche San Siro tornerà ad infiammarsi come solo lui sa fare. Tra meno di 48 ore il malumore che cova sotto la cenere dovrà trasformarsi nell’incitamento delle grandi notti Champions: un “privilegio” che tecnico e calciatori dovranno dimostrare di meritare.
