Federico Guidi ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Milan TV al termine del match di Youth League contro lo Slovan Bratislava, vinto per 2-3 dalla Primavera rossonera. Ecco l’analisi del tecnico.

“È stata una partita dove ci sono tanti aspetti positivi. La squadra si toccava con mano che volesse arrivare al risultato per tenere aperta la possibilità di continuare il percorso in Youth League, anche perché nelle precedenti aveva offerto prestazioni che avrebbero meritato ben più punti di quelli che abbiamo ad oggi. Però ho visto anche degli errori per la paura di sbagliare e sono quelli che non mi piacciono perché l’errore fa parte di un percorso del settore giovanile e ci può stare. L’importante è come ti approcci ad ogni singolo pallone e situazione, perché ogni pallone è per loro e per tutti coloro che lavorano nel settore giovanile è un motivo di crescita. E le occasioni che hanno avuto loro sono errori nostri e non bravura degli avversari: questo è l’aspetto negativo che mi porto dentro e sarà motivo di riflessione con loro perché quello che gli chiedo sempre è vederli giocare come si allenano. Posso garantire che si allenano ad altissima intensità e fanno anche delle cose dall’alto coefficiente di difficoltà, in spazi anche molto più stretti. Da loro mi aspetto tanto e quelle cose che vedo durante la settimana le voglio riproposte durante le partite“.

Guidi conclude: “Fortunatamente poi abbiamo finalizzato, anche se potevamo farne molti di più, però oggi ci portiamo a casa la vittoria e la consapevolezza che quando facciamo le nostre cose è più facile arrivare ad un risultato positivo. Quello che noi ricerchiamo è anticipare le potenzialità che abbiamo all’interno del nostro settore giovanile e lo stiamo facendo in tutte le categorie. Oggi in campo mettevamo in campo quattro 2007 e due 2008, mentre di là avevano tre 2005 che avevano già avuto anche esperienze di prima squadra. Però noi vogliamo mettere i nostri giovani all’interno di difficoltà perché devono cercare di essere anticipati e cercare di colmare il gap che c’è d’età con le loro potenzialità e le loro qualità tecniche. Non voglio vedere quegli errori per paura di sbagliare proprio per questo, voglio vedere giocare con grande coraggio, dove all’interno del campo ognuno di loro si deve sentire protagonista e libero di giocare per esprimere la sua qualità“.