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Sheva: “Lo scudetto dell’Inter non mi fa piacere. Il Milan deve credere alla Champions, bisogna essere positivi”

Andriy Shevchenko, grande ex attaccante rossonero, ha rilasciato una lunga intervista a “Tutti convocati” su Radio 24. Ecco le sue parole:

Sullo scudetto dell’Inter: “Non mi fa piacere ovviamente (sorride, ndr), ma sono stati bravi. Hanno fatto un buon campionato, hanno avuto una grande voglia di vincere, la stessa del loro allenatore che stimo molto”

Sul Milan: “L’obiettivo quest’anno è di arrivare in Champions. Siamo nel finale della stagione, ci sono partite importanti. Nella vita bisogna essere positivi e crederci sempre”

Su Lobanovskyi: “E’ stato rivoluzionario come Sacchi. Ha studiato tanto, è il primo allenatore che è riuscito a mettere insieme calcio e scienza, gli studi che ha fatto sul lavoro fisico, basati sul lavoro cardiaco. Fisicamente ti preparava alla grande. Per me è stato molto importante non solo come allenatore, ma anche come uomo. Lui ha saputo mettermi sulla strada giusto quando ero giovane. Con Lobanovskij la nostra vita era difficile, lo chiamavano Colonnello perché la disciplina era forte, eravamo sempre in ritiro, al mese forse avevamo due giorni liberi, il resto viaggi e allenamenti. Qualche sfogo però da giovane riesci a trovarlo”

Sull’arrivo in Italia: “Sono arrivato con le idee molto chiare. Mi aspettavo di arrivare in un grande squadra. Giocare con la maglia del Milan era il massimo. Ci ho messo un po’ per adattarmi, lavoravo anche a parte per mantenere il mio fisico. Ho capito subito su cosa dovevo migliorare, soprattutto dal punto di vista tattico che per me era qualcosa di nuovo”

Su Berlusconi e Abramovich: “Ho imparato tanto da loro. Sono diversi tra loro: Berlusconi è stato il primo a credere in me, è stato sempre gentile con me. Mi è stato vicino quando mio papà stava male, mi ha aiutato davvero tanto. Era una persona molto impegnata, ma sapevo che lui c’era sempre quando aveva bisogno. Abramovich è una persona molto riservata, come Berlusconi è uno che ama molto il calcio, non sono attaccati solo ai soldi. Entrambi hanno grande voglia di vincere”

Sulla Super League: “Io non capisco questa formula perchè si distrugge il calcio. Non esistono solo le grandi squadre, io con la Dinamo Kiev ho potuto giocare con grandi club come il Milan. Per me una formula del genere non può funzionare nel calcio” 

Su Galliani: “Siamo molto amici, è stato importante per la mia carriera. Quando è venuto a vedermi la prima volta a Kiev ha preso tanto freddo e io non ho fatto una grande partita. Siamo molto amici, ero preoccupato quando era in ospedale, ora però l’ho visto bene e quindi sono più tranquillo”

Sulla finale di Manchester: “Io ero sicuro e deciso. Non ho sentito nemmeno il fischio dell’arbitro all’inizio, era molto concentrato” 

Sui derby di Champions: “Si respirava un’aria particolare, sia noi che la gente vivevano in maniera diversa. Si capiva che stava arrivando qualcosa di importante. Sono momenti belli, mi piacerebbe riviverli”

Sulla nazionale ucraina: “All’inizio non mi sentivo pronto. Poi ho studiato, ho analizzato la squadra e ho capito cos’aveva bisogno la squadra. Ho chiesto a Maldera e a Tassotti di aiutarmi, sono contento di questa scelta. Mi piace molto fare l’allenatore”

Su Pirlo: “I primi due anni da ct difficili, non ci siamo qualificati al Mondiale, ma il presidente federale e il pubblico hanno creduto nel nostro progetto, stiamo rispettando quello che abbiamo promesso alla gente, il risultato è arrivato attraverso il gioco. I risultati non arrivano subito, per questo dico che chi crede in Pirlo deve dargli possibilità di continuare il suo lavoro. Conosco Andrea, so come pensa, come lavora e per me ha un gran futuro davanti”

Su un suo possibile ritorno in Italia da allenatore: “Mi piacerebbe molto allenare in Italia. Quando avrò finito la mia avventura alla guida della nazionale ucraina voglio andare ad allenare un club. Quel giorno di guarderò intorno e vedremo cosa fare” 

Andriy Shevchenko - Milanpress, robe dell'altro diavolo
Andriy Shevchenko – Milanpress, robe dell’altro diavolo

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