Le parole di Scaroni riprese dai quotidiani di quest’oggi, non sono altro che la conferma di quanto indietro sia il sistema calcio in Italia. Non è un’affermazione originale, ma al contempo non si può continuare a far finta di niente.

Rimarcare che al netto di quello che possono essere le differenze a livello tecnico – sportivo, il nostro paese ha problemi a livello infrastrutturale. È probabilmente una delle principali cause della bassa considerazione a livello di appeal internazionale, che genera offerte di diritti TV tra le più basse in relazione ai maggiori cinque campionati europei.

Anche oggi dunque Scaroni sottolinea quanto essenziale sia lo stadio di proprietà, e quanta fretta abbia la società di ricevere un ok a procedere per spingere verso una competitività che vada oltre i confini del bel paese. Al di là del prestigio, serve migliorare il business per i club della Serie A, per ambire ad incassare di più per avvicinarsi poi anche sul campo alle big continentali.

Il lavoro che stanno facendo tanti tecnici del nostro campionato è di livello. Qui non si discute il campo. Pioli, Inzaghi, Gasperini, Allegri, Spalletti, Sarri, Mourinho e Italiano, solo per citarne alcuni, sono allenatori preparati, e la maggior parte di loro ha idee che possono esser accostate anche ai più quotati colleghi europei.

Ma senza proventi di sponsorship e diritti TV servirà un miracolo per raggiungere una semifinale di Champions. Lo sport è fatto ormai anche di conti. La finanza prende sempre maggiore importanza nelle vicende sportive. Per questo riteniamo corretto non lasciar cadere osservazioni che pure sembrano trite e ritrite. Non saranno profonde, restano “nobili proteste” da spalleggiare.