HomeNewsScaroni: "Fare infrastrutture in Italia è un problema drammatico, qui siamo indietro...

Scaroni: “Fare infrastrutture in Italia è un problema drammatico, qui siamo indietro su tutto. Il nuovo stadio…”

Il Presidente del Milan Paolo Scaroni ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni de Il Foglio. Le sue parole sui problemi di competitività nel calcio italiano, ma non solo:

“Il mondo del calcio, come qualunque altro settore dell’entertainment è fatto di prodotti e dalla capacità di venderli. Noi dobbiamo presentare un prodotto che piace. Il calcio è sì uno sport ma anche uno spettacolo e uno spettacolo richiede uno stadio bello e possibilmente ben illuminato, sempre pieno di tifosi, moderno, né troppo grande né troppo piccolo. Non solo abbiamo stadi più vuoti ma li abbiamo anche più vecchi e non riusciamo a incassare denaro dalle attività ancillari che gravitano attorno all’impianto. Ricavi di Milan e Inter sommati delle stagioni 17/18 e 18/18 sono inferiori a quelli di Chelsea, Tottenham, Arsenal, Liverpool e Manchester United considerati singolarmente”.

Italia troppo indietro: “Ci hanno superato tutti o quasi negli ultimi vent’anni. Il risultato è che il prodotto che offriamo è scarso, senza i Messi e i Mbappé, semplicemente perché non possiamo permetterceli. Se continuiamo così ci allontaneremo sempre più dall’eccellenza del calcio. E poi c’è il guaio dei diritti televisivi venduti all’estero: incassiamo 200 milioni l’anno, la Premier due miliardi. È un circolo vizioso”.

Nuovo stadio: “Fare infrastrutture in Italia è un problema drammatico. Adesso avrà luogo la nuova consultazione popolare per il nuovo San Siro, un procedimento che richiederà un anno. Ci capiamo? Ci sono tutte le approvazioni, tutti sono d’accordo e bisogna fare anche la consultazione popolare. Il primo che ci dà il via libera, noi lo prendiamo. Sulla zona di San Siro sono abbastanza ottimista”.

Sul gioco effettivo: “Lo spettacolo dev’essere fatto di tanto gioco e poche interruzioni: a febbraio Milan-Udinese si è conclusa con 48′ e 38” di gioco effettivo contro i 97 complessivi. Così è tutto noioso. Anche gli arbitri devono contribuire”.

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