Prima della sosta per gli impegni delle Nazionali, la Serie A propone il big match tra due delle tre capolista: a San Siro, infatti, si sfidano Milan e Napoli, reduci da due nette vittorie nel mercoledì di Champions League. Ci sono importanti novità nell’undici scelto da Stefano Pioli: in difesa, Simon Kjaer viene preferito a Kalulu, mentre nel terzetto dietro Giroud, è Rade Krunic a prendere il posto dello squalificato Leao sulla sinistra, con Saelemakers e De Ketelaere che vincono i ballottaggi con Messias e Diaz. Spalletti ha a disposizione i titolarissimi, eccezion fatta per Osimhen: a sostituirlo è Raspadori, preferito a Simeone.

Milan-Napoli, primo tempo

Parte meglio il Milan, con Giroud subito protagonista. Nei primi dodici minuti, infatti, il francese ha due occasioni: sulla prima, il suo colpo di testa da buona posizione è alto; la seconda è clamorosa, perchè, sull’imbucata di De Ketelaere, l’ex Chelsea trova il miracolo di Meret che la tocca quel tanto che basta per mandarla sulla traversa. Al minuto 25, ancora Giroud: dopo aver scambiato con Krunic, De Ketelaere mette in mezzo, dove il francese prova uno scorpione che però termina alto. Dietro di lui, però, c’era tutto solo Calabria che avrebbe potuto calciare a botta sicura. Due minuti dopo, altra grande parata di Meret a salvare il Napoli: angolo di Bennacer sul secondo palo, Krunic impatta di testa ma trova la risposta del portiere azzurro. Il primo tentativo del Napoli arriva al minuto 36: un colpo di testa da posizione defilata di Politano, sul quale Maignan è attento. Negli ultimi dieci minuti non accade nulla, e dunque le squadre vanno a riposo sul risultato di 0-0. Match abbastanza equilibrato, ma le migliori occasioni sono state esclusivamente del Milan.

Milan-Napoli, secondo tempo

Al rientro in campo, ci sono due volti nuovi: Pioli lascia negli spogliatoi Kjaer e Calabria – entrambi ammoniti per falli su Kvaratskhelia – ed al loro posto inserisce Kalulu e Dest. Al sesto minuto, è il difensore statunitense a rendersi protagonista, purtroppo in negativo: stende Kvaratskhelia in area e Mariani, richiamato al VAR, concede il rigore. Dal dischetto va Politano, che calcia piuttosto male, ma la palla passa sotto il corpo di Maignan e si insacca. Subito il gol, i Campioni d’Italia si riversano subito in avanti alla ricerca del pareggio: Theo Hernandez sfonda a sinistra, poi serve Giroud che fa da sponda a Saelemaekers, la cui conclusione viene murata da Kim. Al minuto 21, gli allenatori fanno le proprie mosse, con due cambi per parte: nel Milan entrano Messias e Diaz per Saelemaekers e Krunic, nel Napoli Simeone e Zerbin al posto di Raspadori e Politano. E l’ex Crotone, appena entrato, ha subito un’ottima occasione: grande palla di De Ketelaere per Messias, che apre il piattone ma trova la risposta di Meret. Al minuto 69, ecco il meritatissimo pareggio del Milan: De Ketelaere imbuca per Theo Hernandez, che brucia Zerbin e serve in mezzo Olivier Giroud, che con il sinistro deposita in rete. Cinque minuti dopo, ci prova ancora il francese, il cui mancino da fuori area su suggerimento di De Ketelaere termina alto. Al secondo tiro in porta, il Napoli torna avanti: cross di Mario Rui, Simeone a centro area anticipa Tomori e di testa la mette sul palo lontano dove Maignan non può arrivarci. Il Napoli, spinto dall’inerzia del nuovo vantaggio, crea subito un’altra occasione: il potente destro di Zerbin viene murato da Maignan. A questo punto, Pioli si gioca l’ultima carta: è Adli, che prende il posto di De Ketelaere. Il francese prova subito a mettere la sua impronta sul match: controllo dai 25 metri e conclusione di destro, potente ma centrale e facile preda di Meret. A quattro dalla fine, colossale occasione per il Milan: azione ancora sull’asse Theo-Giroud, poi la palla arriva a Kalulu che sull’uscita di Meret centra un’incredibile traversa. L’arbitro concede sei minuti di recupero, poi allungati a sette per alcune perdite di tempo dei campani, ma – fatta eccezione per un paio di calci d’angolo – il Milan non riesce a riprenderla. A San Siro passa il Napoli, sconfitta assolutamente immeritata per il Diavolo.