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Seconda squadra, finalmente scocca l’ora. Solo vantaggi per un metodo che ha già dimostrato di funzionare

Dopo le indiscrezioni degli ultimi mesi, il Milan ha rotto gli indugi e la seconda squadra sta per diventare realtà, burocrazia e disponibilità permettendo. Giornata campale in casa rossonera quella di oggi, giovedì 25 ottobre. Non solo la presentazione del progetto del nuovo Stadio nel consiglio comunale di San Donato, ma anche la conferma sulla volontà di dar seguito ad un’idea che è già in cantiere da diverso tempo. Dopo Juventus e Atalanta, infatti, anche il Milan si è fatto avanti per la seconda squadra. Nelle scorse settimane c’erano già stati i primi contatti tra i dirigenti milanisti e i vertici della Serie C, con i rossoneri che avevano portato avanti una manifestazione di interesse. Ora, il progetto seconda squadra sta per diventare realtà. Il Diavolo è pronto a far disputare ad una sua selezione di ragazzi Under 23 il campionato di Serie C e adesso bisognerà soltanto capire se ci sarà spazio nella terza serie. Entro la prima settimana del mese di giugno, al termine dei campionati e con i soli playoff in ballo, infatti, si capirà se ci sono delle squadre non idonee per l’iscrizione al prossimo campionato di Serie C (di solito, purtroppo, ogni anno ci sono almeno due o tre che rinunciano ad iscriversi per problemi economici). Il primo ripescaggio toccherebbe ad una seconda squadra di Serie A, con il Milan che si è fatto avanti per primo e presenterebbe la domanda al momento opportuno. Tra marzo e aprile, però, si potrebbe capire già qualcosa in più, ma in ogni caso il club rossonero è ormai pronto a questa svolta epocale.

Seconda squadra, ecco tutti i vantaggi

Milan: Kevin Zeroli (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Milan: Kevin Zeroli (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

Un’idea, quella della seconda squadra, che ovviamente è da valutare nell’ottica di far crescere i giovani e di averli già pronti per la prima squadra, senza necessariamente mandarli a giocare in prestito in posti lontani o che richiedono un ambientamento a volte non facilissimo. Il ragazzo continua a giocare ed allenarsi a casa, dove è cresciuto e dove ormai ha messo le sue radici e lo fa sempre con la maglia del Milan addosso. L’idea della seconda squadra non ha controindicazioni, solo vantaggi. Qualcuno potrebbe obiettare dicendo che questo impoverirebbe la Primavera e la sua competitività, ma non è così. In Primavera il ragazzo affronta le sue prime sfide, ma si lavora per farlo crescere e renderlo pronto per la prima squadra. In Primavera si punta sul talento, ma non si affrontano le difficoltà e la durezza di un campionato professionistico importante, di buon livello – come può essere la Serie C – che vede spesso un difensore trovarsi di fronte bomber smaliziati ed esperti a fine carriera; mentre un attaccante a cominciare a misurarsi con difensori arcigni e cattivi che conoscono tutti i trucchi del mestiere. Uno dei vantaggi della seconda squadra, infondo, è anche questo: far crescere i ragazzi, smaliziarli, farli diventare più cattivi e pronti per la prima squadra. E, ancora, un altro obiettivo e vantaggio della seconda squadra è quello di evitare la dispersione dei tanti giovani che si sono già affacciati in prima squadra. E, nel caso specifico del Milan, sono davvero tanti quelli che lo hanno fatto durante questa stagione.

Seconda squadra, l’esempio virtuoso di Spagna e Juve

Milan Primavera: Noah Raveyre, Pietro Parmiggiani, Adam Bakoune, Hugo Cuenca, Francesco Camarda, Kevin Zeroli, Chaka Traore, Mattia Malaspina, Filippo Scotti, Vittorio Magni, Dariusz Stalmach - MilanPress, robe dell'altro diavolo
Milan Primavera: Noah Raveyre, Pietro Parmiggiani, Adam Bakoune, Hugo Cuenca, Francesco Camarda, Kevin Zeroli, Chaka Traore, Mattia Malaspina, Filippo Scotti, Vittorio Magni, Dariusz Stalmach – MilanPress, robe dell’altro diavolo

La Serie C e la seconda squadra, quindi, come laboratorio ideale per giocatori come Francesco Camarda che, soprattutto dopo aver già esordito in Serie A, ormai tutti aspettano al varco. L’Under 23 per lui, nonostante continuerebbe ad essere decisamente sotto età, sarebbe anche un modo per evitare pressioni eccessive e per farsi comunque le ossa in un campionato probante, con la possibilità di salire in prima squadra ad ogni evenienza. Ma non solo il 16enne gioiellino della Primavera. Stesso discorso vale per altri giovani che si sono già visti in azione quest’anno come Jan-Carlo Simic, Davide Bartesaghi, Alex Jimenez, Kevin Zeroli, Chaka Traoré, o altri ragazzi molto interessanti della Primavera come Bakoune, Nsiala-Makengo, Stalmach e Sia. Per capire i vantaggi della seconda squadra e dell’iscrizione alla Serie C, però, basta guardare in casa Juventus o in Spagna dove le seconde squadre esistono da tempo e Real e Barcellona, tra le altre, ne beneficiano da sempre. Il Diavolo ha lavorato molto bene con i giovani negli ultimi anni e spesso li ha fatti esordire, giocare stabilmente in prima squadra e ceduti a prezzi importanti. La differenza con la Juventus negli ultimi anni, però, è stata una soltanto e con la costruzione della seconda squadra si azzererebbe. I vari Soulé, Barrenechea, Huijsen, Yildiz, Dragusin, De Winter, Fagioli, Iling Junior, e potremmo continuare ancora, dopo l’esperienza nell’Under 23, erano già pronti e non hanno avuto bisogno di troppi giri in prestito – anche se qualcuno ci è andato. Allora, avanti con la seconda squadra per continuare all’insegna del progetto giovani che diventerà sempre più una risorsa fondamentale per il futuro del Milan.

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