Milan e Inter sono ormai agli ultimi dettagli per avviare l’operazione San Siro 2.0, che porterà alla costruzione di un impianto da 1,5 miliardi di euro. Il nuovo stadio sarà uno strumento chiave per incrementare i ricavi dei club e rafforzare la competitività internazionale, seguendo l’esempio delle grandi società europee.
Il rogito e i tempi dell’operazione San Siro
Secondo fonti vicine a MF-Milano Finanza, il rogito per l’acquisto dal Comune di Milano del Meazza e dei diritti edificatori potrebbe avvenire a breve, tra il 30 e il 31 ottobre, anche se non si esclude un leggero slittamento ai primi giorni di novembre per completare gli ultimi dettagli.
Tre fasi per il finanziamento
L’operazione finanziaria si articola in tre step principali:
1. Prestito-ponte
Il primo passo consiste in un prestito-ponte a due-tre anni, che coprirà il prezzo d’acquisto dello stadio (197 milioni) e le spese accessorie, tra cui progettazione e tasse. Il finanziamento sarà gestito dal veicolo Stadio San Siro, controllato al 50% dai club tramite NSM Holding. Il pool bancario coinvolge istituti italiani ed esteri di primissimo piano, garantendo tassi competitivi.
2. Maxi-finanziamento
Il secondo step prevede un finanziamento pluriennale, intorno al 2027, per coprire quasi interamente i costi di costruzione del nuovo impianto. L’operazione sarà quasi interamente a debito, senza ingresso di soci di minoranza, per preservare ricavi e redditività. Il progetto mira a ospitare anche gli Europei del 2032, con potenziali agevolazioni legate agli investimenti infrastrutturali.
3. Private debt
Il terzo step riguarda il rifinanziamento a lungo termine al completamento dei lavori. In questa fase, potrebbe entrare il private debt, spesso di origine statunitense, con fondi pensione interessati a investimenti infrastrutturali a lungo termine.
L’impatto sui ricavi
Il nuovo San Siro potrà garantire ricavi aggiuntivi stimati in 150 milioni a testa per Milan e Inter. L’incremento deriverà principalmente dai posti premium, che passeranno da 3.000 a 9.000, e dalle sponsorizzazioni, tra cui i naming rights dell’impianto. I club puntano così a raggiungere un fatturato vicino ai 650 milioni, in linea con le principali squadre europee.
Strategia e valore per i club
L’operazione coinvolge consulenti di alto profilo e studi legali di riferimento, con l’obiettivo di creare valore duraturo per entrambe le società. L’incremento dei posti premium e degli spazi corporate, insieme a una sponsorizzazione strategica del nome dello stadio, garantirà benefici economici e competitivi sul lungo periodo.


