Arrigo Sacchi è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport per parlare del rendimento di Hakan Calhanoglu nell’Inter. Secondo l’ex allenatore, il passaggio del turco dal Milan lo ha aiutato a crescere in un sistema di gioco centralizzato su di lui.
“Rimpianto per il Milan? Parlando con il senno di poi, viene da dire di sì. Ma sono situazioni che nel calcio si verificano spesso. Io, ad esempio, nonostante me lo avessero proposto quando facevo il dirigente, non presi Andrea Pirlo. E dopo si è visto quello che è diventato. Al Milan Calhanoglu aveva già dimostrato di essere bravo: allora, però, faceva il trequartista, o al massimo la mezzala sinistra. Adesso è una cosa diversa, adesso è un uomo-squadra. Tra i top d’Europa? Secondo me, come regista, è tra i primi tre. Ha fatto miglioramenti incredibili e ha dimostrato che il successo si ottiene soltanto quando si crede in se stessi e si lavora per fare un salto di qualità. Lui, adesso, è uno dei migliori giocatori d’Europa e si vede anche nelle partite di Champions League. Sa impostare e sa difendere. E, soprattutto, ha le personalità per guidare la squadra“.