Arrigo Sacchi, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, ha commentato il gol di Giroud ed il passaggio perfetto di Leao, ricordando la corsa di Gullit. Ecco cosa ha detto l’ex leggendario allenatore del Milan.
Si è ricordato: “E come si possono dimenticare? Mi ha telefonato Galliani e mi ha detto: ‘Hai visto, Arrigo? Leao e Giroud hanno fatto proprio come Gullit e Van Basten!’. Già, gli ho risposto, però noi abbiamo fatto una partita d’attacco, abbiamo costretto il Napoli nella sua metà campo, questo Milan si è soprattutto difeso. Là dietro sono stati perfetti. E il gol è proprio simile: sono le coincidenze del calcio“.
Non poter anticipare Leao: “E puntualmente si è verificata questa situazione. Ci sono due modi per fermare Leao: l’anticipo o il raddoppio di marcatura. Il Napoli non ha fatto nessuna di queste mosse e ha preso gol. E poi la squadra di Spalletti era lunga, troppo lunga: come fai a organizzare il pressing e a difenderti bene in quelle condizioni?“.
Il gol di Maradona in quella partita: “Che diavolo, Diego! Mi confessò, qualche anno dopo, che non si fidava a tirare sopra la barriera perché noi avevamo giocatori molti alti. Così decise di prendere come punto di riferimento l’ultimo uomo della barriera che era Gullit, e calciò sfiorandogli l’orecchio. Un colpo da vero mago“.
Umore all’intervallo: “I giocatori erano abbacchiati, seduti sulle panche. Pronunciai poche parole: ‘Sono talmente convinto di vincere che metto dentro un attaccante in più’. E così feci: sostituii Donadoni con Van Basten e piazzai Gullit a fare il trequartista. Però, adesso lo posso dire, non ero così convinto di vincere: era un trucco per alzare il morale dei ragazzi“.
La prestazione di Gullit: “Assist dalla destra per il gol di Virdis e assist dalla sinistra per il gol di Van Basten. Era impossibile fermarlo. Un giorno parlai con Ciro Ferrara che mi disse: ‘Ruud era immarcabile’. Proprio così. Poi il Napoli accorciò le distanze con Careca, ma ormai avevamo la partita in pugno“.
Bel gesto dei tifosi del Napoli: “Già, uscimmo dal campo tra gli applausi della stragrande maggioranza del pubblico di Napoli. Non mi era mai capitato, fu un’emozione che conservo ancora come uno dei più grandi successi della carriera: gli avversari ci avevano riconosciuto il merito della vittoria. Così come fece Maradona, nelle interviste rilasciate alla fine della partita. Disse: ‘Il Milan merita di conquistare lo scudetto’. Era un campione, Diego. E anche un ragazzo onesto“.