Alessio Romagnoli ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di DAZN. Il classe ’95 ha dialogato con Riccardo Montolivo riguardo i propri ricordi e le proprie esperienze. Queste le parole dell’ex capitano rossonero:
Riguardo la scelta di vestire la maglia della Lazio:
“Io penso che la scelta più importante è quella di trovare un progetto serio, di trovare una rosa forte ed una squadra competitiva. Voglio vincere con la Lazio perché trionfare con la propria squadra del cuore, penso sia una cosa fondamentale”.
Sul ricordo di Sinisa Mihajlovic:
“Un rapporto molto sincero e molto bello. Una persona di cuore e vera. Sinisa è stato fondamentale per me, mi ha permesso di giocare fin da subito e di fare esperienze. Lui mi ha dato sempre fiducia sia alla Sampdoria che al Milan.”
Riguardo l’esperienza rossonera:
“Un calciatore italiano deve puntare a vincere lo scudetto per essere importante. Vincerlo con una società come il Milan, e da capitano, è una cosa fuori dal comune. È stato bello passare da tante delusioni e tante critiche a fare 75 mila spettatori a San Siro e sentirsi a casa ad ogni trasferta: è stata una cosa pazzesca. Vincere è l’adrenalina più bella che ci sia”.
Sulle critiche:
“Non mi interessano, possono dare fastidio più o meno. Le critiche non mi fanno né caldo né freddo”.
Riguardo l’addio al Milan:
“Con il Milan avevamo discusso della situazione contrattuale, loro mi hanno fatto un’offerta. Abbiamo deciso di prendere strade diverse, i rossoneri hanno deciso di puntare su altri giocatori; ognuno ha fatto le proprie scelte in modo sereno. Poteva esserci più chiarezza senza portarsi la trattativa fino all’ultimo. Del Milan porto solo bei ricordi, son stati 7 anni fantastici”.
Sul rigore decisivo contro la Lazio in Coppa Italia:
“Ero contento di aver passato il turno con il Diavolo. Mi è dispiaciuto per mia nonna, che insieme a papà mi ha sempre supportato. Non ho esultato, perché ho sempre rispettato la Lazio”.