HomeIn evidenzaRomagnoli e i silenziosi dubbi sul rinnovo: "capricci" che sanno d'addio?

Romagnoli e i silenziosi dubbi sul rinnovo: “capricci” che sanno d’addio?

Sta succedendo ancora. Per l’ennesima volta. Per un altro giocatore in scadenza di contratto sorgono mille dubbi sul rinnovo ed il “NO” si avvicina minaccioso. Stiamo parlando di Alessio Romagnoli che – dopo Donnarumma, Calhanoglu e forse anche Kessie – sembra sempre più lontano dal Milan.

Era l’estate del 2015 quando tutto cominciò. Un giovane difensore sbarcato a Milano per una cifra importante (25 milioni) in un periodo non così roseo per le casse milaniste. Fortemente voluto da Mihajlovic, con il quale ci si apprestava ad iniziare un nuovo progetto, che lo aveva allenato e fatto crescere nella Sampdoria. Il paragone è subito di quelli illustri. La 13 di Nesta sulle spalle pesa parecchio ed i primi anni non sono così entusiasmanti come ci si aspettava, anche per via di alcuni risultati della squadra non di certo eccellenti.

DESTINO

Era destino. Andando ancora più indietro nel tempo, il 22 dicembre 2012, in un Roma-Milan Alessio faceva il suo esordio in Serie A. Il destino, appunto, lo mette di fronte proprio a quella che poi sarebbe diventata la sua squadra. Zeman lo fa entrare al posto di Totti ed anche lì altra premonizione. Romagnoli sostituisce il capitano. Alla Roma non eredita però la fascia. La fascia se la prende qualche tempo dopo proprio al Milan. Nel 2018 diventa infatti il capitano rossonero dopo qualche anno di gavetta che hanno favorito una crescita che fin lì al Milan andava bene.

Milan: Alessio Romagnoli - Milanpress, robe dell'altro diavolo
Milan: Alessio Romagnoli – Milanpress, robe dell’altro diavolo

I COMPAGNI E IL LIVELLO CHE SI ALZA: ROMAGNOLI NON È PIÙ INTOCCABILE

Da Rodrigo Ely a Musacchio, passando per Paletta e Bonucci. Accanto a lui in questi anni di difensori se ne sono avvicendati tanti. Alcuni bocciati, altri scappati alla prima difficoltà. Lui però è rimasto sempre saldo al proprio posto. Cinque stagioni e mezzo al centro della difesa fino a quando il livello non si è alzato definitivamente.

Nelle ultime due sessioni di mercato di gennaio al Milan arrivano prima Simon Kjaer e poi Fikayo Tomori. E così da un anno all’altro Romagnoli, da capitano inamovibile, si ritrova declassato nelle gerarchie anche a causa di un rendimento altalenante accompagnato dai rispettivi exploit dei due compagni di reparto. I diversi errori e le alternative di lusso che si ritrova ad avere mister Pioli lo fanno “retrocedere”.

Romagnoli non è più l’intoccabile della difesa. Piano piano vengono fuori delle difficoltà prima dentro e poi fuori dal campo. La trattativa per il suo rinnovo, il tanto agognato rinnovo di cui parlavamo prima, non sta procedendo poi così spedita. L’offerta al ribasso – al momento guadagna una cifra pari a 6 milioni – fa storcere il naso a chiunque, ancor di più se il tuo procuratore si chiama Mino Raiola. Ed eccoci arrivati alla fase di stallo attuale. Il Milan attende una risposta che tarda ad arrivare. Dubbi silenziosi di un giocatore che sta riflettendo tanto e che potrebbe presto pensare di troncare la sua relazione rossonera.

E dopo Insigne – imminente il suo accordo con il Toronto – anche un altro capitano si trova in procinto di abbandonare la nave. Romagnoli sarà l’ennesimo caso di non rinnovo del Milan? Ai posteri l’ardua sentenza.

Milan: Alessio Romagnoli (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Milan: Alessio Romagnoli (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

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