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Dal Rio Ave all’Inter. Tanti passi in avanti di chi già c’era, ma dal mercato (quasi) nulla

In questi giorni è stato spesso tirato in ballo il terzo turno preliminare di Europa League contro il Rio Ave di due stagioni fa e disputata nell’ottobre 2020. Quella storica battaglia, decisa al 24esimo rigore, che porto il Milan ai gironi di Europa League e diede, almeno dal punto di vista simbolico, inizio alla splendida cavalcata che condusse la squadra prima al ritorno in Champions League, poi allo scudetto dello scorso anno e poi alle semifinali della competizione europea più importante e prestigiosa. Oltre a segnare un po’ l’inizio del Milan che in questi anni tutti abbiamo imparato a conoscere, la battaglia di Rio Ave è stata spesso ricordata, in questi ultimi giorni, anche per via dell’arbitro che condusse quella partita, quel Gil Manzano che i rossoneri hanno ritrovato anche nel derby di ieri sera. Direzione arbitrale che, tra le altre cose, a molti milanisti, ma soprattutto a Stefano Pioli, proprio non è andata giù. Al termine della brutta sconfitta contro i nerazzurri, però, quella partita in Portogallo dell’ottobre 2020 è stata presa anche come spunto per sottolineare due dati di fatto evidenti: uno positivo ed uno estremamente negativo.

Da Rio Ave all’Inter, una crescita esponenziale

Milan-Inter: Junior Messias e Henrikh Mkhitaryan (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Milan-Inter: Junior Messias e Henrikh Mkhitaryan (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

Dalla battaglia sotto la pioggia di Rio Ave, con una serie interminabile di rigori per decidere la qualificazione al tabellone principale dell’Europa League, all’euroderby che vale una finale di Champions League, di acqua sotto i ponti ne è passata davvero tanta. Se la squadra è arrivata a conquistare il secondo posto, poi lo scudetto e poi a giocarsi una Champions da protagonista, ovviamente, il merito è di tutti. Della lungimiranza della società, di Maldini e Massara, dell’incredibile lavoro svolto da Stefano Pioli e della crescita esponenziale di molti dei protagonisti di quella notte di ottobre 2020. Tantissimi, anzi la maggior parte, fanno ancora parte dell’attuale Milan. In un’immagine, ormai emblematica e significativa, che fotografa i calciatori rossoneri a centrocampo sotto la pioggia battente, al gelo e stretti uno accanto all’altro, si vedono Theo Hernandez, Brahim Diaz, Ismael Bennacer, Simon Kjaer, Sandro Tonali, Rafael Leao, Davide Calabria. Di quel Milan faceva parte anche Rade Krunic. Praticamente, otto titolari dell’attuale Milan c’erano quasi tre anni fa a Rio Ave. Sicuramente un dato che sottolinea la crescita che questi calciatori hanno avuto e i passi enormi che si sono fatti nei mesi e negli anni successivi per arrivare a vincere uno scudetto ed una semifinale di Champions League.

Da Rio Ave all’Inter, dov’è il mercato?

Milan: Paolo Maldini, Frederic Massara all'evento di Fondazione Milan (Photo via AC Milan)
Milan: Paolo Maldini, Frederic Massara all’evento di Fondazione Milan (Photo via AC Milan)

C’è, però, inesorabile e spietato un altro dato, il rovescio totale della medaglia che si può sempre ricondurre a quella simbolica foto di Rio Ave. In quell’immagine, infatti, si vede anche Calhanoglu che, insieme a Donnarumma, Kessie, Dalot e Castillejo sono i calciatori in meno che il Milan si ritrova rispetto a quell’1 ottobre 2020. A questi si deve aggiungere, ovviamente, Zlatan Ibrahimovic che, all’epoca, giocava, segnava e faceva ancora la differenza. Considerando l’attuale Milan, ma anche quello della passata stagione, il mercato, rispetto a quella sfida contro il Rio Ave, ha praticamente aggiunto soltanto, almeno tra quelli maggiormente schierati tra i titolari, Mike Maignan, Fikayo Tomori e Olivier Giroud, per cui comunque pesa la carta d’identità. Questo, purtroppo, sottolinea un altro dato inequivocabile: gli ultimi mercati del Milan hanno aggiunto davvero poco. Soprattutto se si analizza quello della scorsa estate, poi, si capisce come, al momento, la sessione estiva 2022 di calciomercato sia da considerare praticamente fallimentare. A parte il solo Thiaw, che comunque non è un titolare fisso, i vari Vranckx, Pobega, De Keteleare, Origi, Dest, Adli hanno dato un apporto nullo e paurosamente vicino allo zero.

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