Quando si viaggia al ritmo con cui viaggia il Milan dal post lockdown, è normale che tutti aspettino una brusca frenata. È inevitabile, fisiologico e perfino naturale se vogliamo. Non a caso l’attenzione alle nostre prestazioni è stata ancora più alta dopo la sconfitta, peraltro pesante, contro il Lille in Europa League.
Il pari col Verona, risultata a parte, aveva già fatto capire che la pasta di questa squadra è piuttosto resistente. Nonostante lo 0-2 maturato rocambolescamente in pochi minuti, la reazione è stata forte ma allo stesso tempo composta, e con un pizzico di fortuna in più sarebbe valsa tre punti.
Poi subito dopo la pausa nazionali, che spezza ritmo e pensieri, è arrivata la sfida col Napoli. Partenopei favoriti per molti, non fortunati negli episodi forse, alla fine si son dovuti piegare al Diavolo, che stringendo i denti, ha strappato 3 punti in una delle più belle e intense partite dell’anno sin qui.
Segnali di solidità dunque, al netto di alcuni limiti tecnici e di profondità di rosa. Sullo sfondo ora un nuovo importante challenge purtroppo, ovvero un filotto di partite senza Ibra che si fermerà per la lesione ai flessori. Non è la prima volta quest’anno senza Zlatan, ma più passano le settimane, più l’asticella si alza. Gli esami non finiscono mai.