Carlo Ancelotti, allenatore del Real Madrid, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Real Madrid–Milan, gara valevole per la quarta giornata di questa nuova edizione della Champions League. Queste le sue dichiarazioni:
“Benvenuti a tutti. È stata una settimana in cui è accaduta una tragedia. Siamo tristi, questa è l’emozione che abbiamo. Siamo vicini al popolo di Valencia, sperando si possa risolvere presto. Spero che capiate che parlare di calcio è molto complicato, così come giocarlo perché noi facciamo parte di questo Paese. Tutto questo ci influenza molto. Cercherà di essere una conferenza stampa più sensibile possibile perché è difficile parlare di calcio. Per me è una partita speciale domani, ma cercherò di parlare poco perché è complicato“.
Sulla situazione in Spagna: “Difficile preparare una partita in questo momento. Non abbiamo in testa il tempo per lavorare, noi leggiamo, ascoltiamo e vediamo ciò che la popolazione sta passando. Siamo professionisti, abbiamo dovuto preparare la partita: la giocheremo ovviamente. Io credo che tutto il mondo del calcio sia stato molto chiaro: nessuno voleva giocare. Poi non siamo coloro che comandano. Il sentimento che abbiamo adesso è quello che non abbiamo molta voglia di parlare di calcio. Questa è la nostra professione, è una partita importante e speciale ma tutto passa in secondo piano. Aiutare? Ci sono molti modi. Credo che il calcio non dovesse giocare nel weekend e il calcio deve aiutare, anche parlandone. Calendario pieno? Ciò che penso è che il calcio è una festa, tu la puoi celebrare quando stai bene, quando sei felice, la famiglia sta bene. Quando invece la gente non sta bene non può essere una festa. Il calcio è la cosa più importante tra le cose meno importanti della vita. Non voglio parlare di come è stata gestita la tragedia. Parlo di ciò che è successo e ciò che va fatto per aiutare in questa situazione. La gente è frustrata per quanto successo in questa settimana, è ovvio. Non sono qui per parlare della politica o dare opinioni, ho solo tristezza per vedere persone in questa maniera. Difficile pensare che nel 2024 possano succedere ancora queste tragedie e non si riesca a prevenirle. Mi sono informato sulla situazione a Valencia. È una catastrofe incredibile, credo che la gente sta aiutando molto e questo è ciò che conta. Serve fare il massimo per aiutare queste persone molto in difficoltà. Lo spettacolo deve continuare, ma non così. Noi però siamo lavoratori e dobbiamo fare quanto viene deciso“.
Sulla questione Pallone d’Oro: “Credo ci sia da congratularsi con i vincitori e nulla più. Il mio Pallone d’Oro è stato assegnato il primo giugno quando abbiamo vinto la Champions. Settimana difficile perché non è una settimana normale. Il Pallone d’oro è passato, mi congratulo con il premiato ma ciò che conta oggi è quello che accade in Spagna“.
Su Vinicius: “Si è allenato bene, normalmente, come tutti. Ripeto: Vinicius è triste non perché non ha vinto il Pallone d’Oro ma perché sa cosa è successo a Valencia“.