L’ex giocatore del Milan Brahim Diaz, tornato al Real Madrid nel corso della scorsa estate, ha rilasciato un’intervista ai microfoni del Magazine Esquire Spain. Le sue parole sul ritorno a Madrid, la voglia di vincere e i dolci ricordi in rossonero:
Il rientro dal prestito: “Non immaginavo nulla, sinceramente. Al Milan mi sono trovato molto bene, molto bene, abbiamo fatto grandi cose e la verità è che sono molto grato alla società, lo dico sempre. Per quanto riguarda il Real Madrid, non avevo aspettative perché alla fine è il miglior club del mondo e devi dare il massimo giorno dopo giorno. Non so se le sto superando o meno, ma la verità è che è stata una stagione molto buona da parte mia e di tutti i giocatori e dobbiamo continuare così, continuare a segnare gol, ad aggiungere assist e vincere titoli, che alla fine è la cosa più importante in questo grande club”.
Come si trova ora: “Mi sento molto bene, sono arrivato ad avere successo a Madrid, quello era il mio sogno e ora si sta avverando. Il lavoro e il sacrificio finalmente ripagano e ora sto vivendo un grande momento. Spero che tutto rimanga uguale”.
L’affetto dei suoi nuovi tifosi: “La verità è che dal primo momento in cui sono arrivato i tifosi per me sono stati fondamentali, ho ricevuto un affetto brutale che mi ha aiutato tantissimo quotidianamente. Vedendo il loro affetto alla fine hai più fiducia, più voglia di dare il massimo e di voler dimostrare quello che sei ogni giorno. Sono molto grato ai tifosi”.
Un solo desiderio per questa stagione: “Vincere tutti i titoli possibili”.
Il nuovo Santiago Bernabeu: “Abbiamo il miglior stadio del mondo, questo è quanto”.
La sua esultanza, la stessa che ha incastrato Theo Hernandez a Verona: “Viene da quando giocavo con le mie sorelle, a carte per esempio, e quando tutto sembra difficile, alla fine arrivi e vinci. Ed è come ‘hai visto?’. Vale a dire, anche se sembra che tutto vada storto, alla fine è possibile. Pensano sempre che mi batteranno nelle partite e alla fine finiscono per perdere ed è da lì che nasce quel gesto”.
Cosa è cambiato dalla prima alla seconda esperienza a Madrid: “Sono due momenti diversi. La prima volta ero più giovane e, anche se ovviamente provenivo da un grande club (il Manchester City), avevo meno esperienza, ero un ragazzino che voleva avere successo e in quel momento le cose non andarono come dovevano per diversi motivi . Ma alla fine tutto il lavoro ripaga ed è quello che è successo a me. Sono tornato al Real Madrid più maturo, con più esperienza, ma con la stessa voglia di vincere grandi cose”.
La cosa migliore di ogni città in cui ha vissuto: “Milano? Beh, lì sono tutti molto eleganti… non so come dirtelo, non riesco a dare la parola esatta, ma sembrano tutti modelli. È una città molto bella, non molto grande, ma quello che mi ha colpito di più è stata l’eleganza con cui tutti erano vestiti. Manchester? Beh, il tempo… Nonostante ciò, ha molte cose buone. Manchester è cambiata molto negli ultimi anni, prima era molto industriale e adesso è un altro mondo. Ci sono posti fantastici dove andare a mangiare, cenare… Ma quello che mi è piaciuto di più di Manchester è che tutto è incentrato sul calcio, è incredibile. Madrid? Tutto. La città, la gente, il tempo. Tutto”.