Carlo Ancelotti ha rilasciato un’intervista ai microfoni della rubrica di Radio TV Serie A “Storie di Serie A“. Il tecnico del Real Madrid ha parlato di diversi temi, tra cui Milan, Brahim Diaz, Maldini, Berlusconi: ecco le sue dichiarazioni.
Sul Milan di nuovo vincitore della Champions: “È difficile. L’aspetto economico è molto importante: competere con squadre che hanno potenzialità economiche molto superiori alle tue è difficile. Non puoi acquistare i giocatori più bravi che ci sono sul mercato, devi fare una programmazione molto più a lungo termine. Secondo me il Milan quest’anno ha preso giocatori di ottimo livello, ha migliorato la qualità della rosa, ma competere ai massimi livelli in Europa è difficile“.
Su Brahim Diaz: “L’ho ritrovato migliorato. La qualità è la stessa, ma fisicamente è migliorato molto, è un giocatore molto più reattivo, molto più potente. Sicuramente l’esperienza che ha fatto il Milan gli ha fatto bene“.
Su Maldini: “Tutto passa, è normale. Il milanista, per forza di cose, è affezionato a Paolo Maldini. Soprattutto un milanista come me che ci ha giocato e che è stato suo allenatore da capitano. La delusione per la sua uscita dal club è molto grande. Naturalmente la vita va avanti, i colori rimangono, anche se rimane il dispiacere che una bandiera come lui sia lontano dalla società. Futuro? Lo deciderà lui, ma per le conoscenze e l’esperienza che ha può fare qualsiasi cosa, ma anche per la sua serietà“.
Su Berlusconi: “È stato un grande innovatore. L’ho conosciuto negli anni ’80 quando sono arrivato al Milan. Un grande motivatore a quel tempo, con idee che nessuno aveva ed è riuscito a metterle dentro anche nel mondo del calcio. L’ho conosciuto come presidente, sempre con molta vicinanza a me. È stata un’esperienza fondamentale con lui, sia da allenatore che da giocatore. All’inizio tutti pensavano fosse un’utopia ciò che diceva, ma in realtà non lo era perché lui aveva programmato benissimo quello che voleva, solo lui poteva farlo, incontrando un allenatore che aveva idee innovative come le sue“.
Sulla Serie A: “È sempre un campionato seguito con interesse qui in Spagna perché ci sono squadre importanti: Inter, Milan, Juventus, Roma, Lazio, Napoli. Scudetto? Non lo so, risposta facile facile (ride, ndr). Secondo me ci sono quattro squadre in prima fila: Napoli, Milan, Inter e Juventus. Poi c’è un gruppo di squadre in seconda fila che cerca di stare lì: Roma, Lazio, Atalanta, Fiorentina che può fare un bel campionato. Credo che quest’anno la Juventus, visto che non avrà competizioni europee, sarà pericolosa“.
Sul razzismo: “Convivere con questo problema non si può. Bisogna cercare di eliminarlo, anche se è difficile. È culturale, riguarda le generazioni. L’ambiente con Vinicius nelle prime due partite giocate quest’anno fuori casa è migliorato molto. La Liga ha messo regole specifiche: speriamo non succeda. In quei momenti va mostrata a lui vicinanza, appoggio, non farlo sentire solo. Questi momenti, non solo per lui, sono molto tristi. Fermare la partita è un messaggio importante. Non dico in maniera definitiva, ma prendersi una pausa è una cosa che si può fare“.