Ci fu un tempo in cui i quattro anni di Pioli al Milan potevano benissimo sembrare una chimera. Oggi, invece, ci si esalta per un allenatore spesso criticato, spesso ritenuto a termine, spesso vivente su una panchina tanto calda quanto difficile. Spesso, diremmo: ma oggi dobbiamo esaltarci solo per un dato, quattro anni di Pioli al Milan significano Rinascimento. Rinascimento di una società, di una squadra, di un gruppo che vuole tornare ad essere quello che fu. Con un allenatore che punta dritto a due mostri sacri come Cesare Maldini e Carlo Ancelotti.
Quattro anni di Pioli al Milan, Maldini e Ancelotti nel mirino di Stefano
E i quattro anni di Pioli al Milan sanciscono la trasformazione da «Normal One» a «Special One» di Stefano da Parma; vista anche la crisi attuale di José Mourinho, Pioli ha dimostrato come, con lavoro e dedizione, le cose possano davvero cambiare. I periodi bui ci sono stati: lo 0-5 di Bergamo e la crisi dell’anno scorso con il ko interno contro il Sassuolo, solo per citarne due. Ma anche le 111 vittorie e i 354 gol fatti, lo Scudetto vinto, la qualificazione in Champions League per tre stagioni consecutive e la semifinale dell’anno scorso. Ora il prossimo obiettivo, caro Stefano, sarà superare Cesare Maldini e Carlo Ancelotti: ad oggi Pioli ha una percentuale di vittorie pari al 55,05% del totale, mentre Maldini viaggia al 56,63% e Ancelotti a 56,67%. Dai Stefano, un piccolo sforzo ancora.